Interventi

Audizione alla Commissione Trasporti del Senato

AdSP Genova, Matteo Paroli mette in fila le priorità

di Redazione

Massima attenzione alla sicurezza del lavoro in porto e a quella informatica. Una maggiore coesione, integrazione, con le istituzioni a diverso titolo coinvolte nella gestione della vita del porto. L’impegno a realizzare/completare, per Genova, un piano regolatore portuale che risponda alle esigenze infrastrutturali e alle dinamiche del mercato.

Cominciano a delinearsi le priorità che il presidente in pectore dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, ha scelto di seguire per il proprio mandato.

Durante l’Audizione della Commissione Trasporti al Senato, cui compete il parere propedeutico alla formalizzazione della nomina da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paroli ha messo in evidenza, elencandole una per una, le sfide che intende affrontare una volta che sarà nominato il nuovo n.1 del più importante sistema portuale italiano.

Fondamentale, per l’attuale segretario generale dell’AdSP di Livorno, risulta essere l’aspetto della sicurezza del lavoro sulle attività in porto: “I porti sono industrie dove ogni giorno entrano migliaia di lavoratori, il grado di interazione tra più persone in un ambiente critico come quello portuale comporta la necessità di una attenzione sempre maggiore per la sicurezza” afferma.

“Moltissimo è stato fatto negli anni passati per migliorare la qualità della vita in banchina, ma molto deve ancora essere fatto per la completa eradicazione dei rischi di incidente” aggiunge. “Da questo punto di vista, la collaborazione con le altre amministrazioni preposte alla sicurezza dei lavoratori sarà una delle priorità del mio mandato”.

Durante il suo intervento Paroli ha avuto modo di parlare del Piano Regolatore Portuale che, precisa, deve fornire risposte in chiave di prospettiva futura, quando le nuove infrastrutture saranno pronte, a cominciare dalla Diga di Genova. “Molti porti sono stati costruiti nel periodo anteguerra – ammette – e per molti aspetti non sono più idonei a ricevere le attuali tipologie di traffico, gestite da navi sono sempre più grandi e con pescaggi sempre maggiori”.

Quello della ipertrofia burocratica è per il futuro presidente dell’AdSP ligure un problema cogente. “Abbiamo come faro guida una normativa che non sempre riesce ad evolversi tanto rapidamente quanto fa il mercato” fa osservare. “Se consideriamo che il codice della navigazione è stato promulgato nel 1942 e che da allora non ha mai avuto sostanziali stravolgimenti, vi renderete conto di quanta fatica faccia la normativa a stare al passo coi tempi”.

Quantunque la legge 84/94 sia stata un punto di riferimento per il settore, connotando in senso privatistico la gestione dei nostri scali portuali, la sostanza dell’architettura normativa non è cambiata nel corso degli anni: “Adeguare le banchine richiede oggi periodi temporali molto lunghi, anche anni; una impresa può invece impiegare pochi minuti per decidere di cambiare il porto di riferimento se non lo considera più adeguato alle proprie esigenze” dichiara.  Ecco perché per Paroli è fondamentale far sì che gli strumenti di regolazione e organizzazione degli assetti dei porti siano in grado “di gestire l’elasticità della domanda che operatori ci chiedono di poter avere, facendo salvi i presupposti sicurezza”.

I porti non sono fatti però soltanto di traffici commerciali. A Genova il settore della diportistica rappresenta una eccellenza in ambito nazionale: secondo il presidente in pectore della Port Authority si tratta di una peculiarità del porto che dovrà essere caratterizzata e ulteriormente rafforzata, così come dovranno essere rafforzati i rapporti tra l’AdSP e le altre amministrazioni pubbliche. “I porti sono caratterizzati da una forte integrazione con  il tessuto urbano. Genova e Savona non fanno eccezione: sono abbracciati dalle rispettive città, con le quali è fondamentale mantenere una collaborazione costante. Lo dico per esperienza, le interazioni con i comuni e la Regione sono fondamentali”.

Anche il rapporto con il cluster portuale è un elemento che Paroli considera dirimente: “Noi tecnici viviamo del rapporto con il cluster. Ci dà la sensazione di come il mercato stia cambiando e di quali siano le esigenze di adeguamento delle infrastrutture e delle funzioni portuali sulle banchine”. Allo stesso modo, per il futuro primo inquilino di Palazzo San Giorgio sarà fondamentale mantenere rapporti diretti anche con la Prefettura e la Capitaneria di Porto, per la gestione degli aspetti legati alla sicurezza, e con l’Agenzia delle Dogane, per promuovere il maggior efficientamento dello sdoganamento della merce in mare.

Altro elemento strategico, quello della cyber security: “Ritengo sia una necessità quella di implementare nell’AdSP ligure la sicurezza dei sistemi informativi” sostiene. “In passato i porti hanno subito diversi attacchi informatici, che in alcuni casi sono riusciti a mettere in difficoltà il sistema logistico nazionale, rendendo inoperativi i sistemi di accesso ai gate portuali. Oggi questi attacchi sono diventati sistemici, costanti, occorre quindi alzare le barriere informatiche perché ne va della credibilità del nostro sistema”.

In chiusura di audizione Paroli ha sottolineato di conoscere molte delle professionalità presenti nell’AdSP ligure e di apprezzarne la competenza: “Spero di poter conoscere anche gli altri colleghi e dare assieme a loro il massimo supporto possibile perché il sistema portuale ligure mantenga una forte attrattività nel mercato”.