Si conclude, ad appena un mese dall’avvio della causa da parte del governo americano, la vicenda giudiziaria sul crollo del Pone di Baltimora, avvenuto lo scorso 26 marzo.
Le due società coinvolte nella disputa, Grace Ocean Private Limited e Synergy Marine Private Limited, proprietaria e operatrice della portacontainer Dali, hanno accettato di pagare a Washington 102 milioni di dollari per i danni provocati all’infrastruttura.
L’accordo copre solo la richiesta di causa civile federale per le spese di rimozione delle macerie del ponte, non i costi di ricostruzione del Francis Scott Key Bridge, che lo Stato del Maryland, in qualità di proprietario e operatore del ponte, sta perseguendo attraverso un’azione legale separata.
Anche le famiglie delle vittime e le aziende colpite dalla perdita del ponte e dalla chiusura del porto per mesi hanno presentato reclami ed è stata avviata un’indagine penale.