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Protesta contro il caro carburanti

Corea del Sud, camionisti in sciopero

di Redazione Port News

Una sciopero nazionale in Corea del Sud per protestare contro il caro carburanti e sostenere la necessità di rinnovare il Safe Trucking Freight Rates System, introdotto nel 2020 per garantire tariffe di trasporto eque durante il periodo di crisi pandemica.

Lo ha indetto, nella giornata di oggi, la Cargo Truckers Solidarity, unione sindacale che opera sotto l’egida della Confederazione coreana dei sindacati.

A riportarlo è il periodico specializzato The Loadstar, in un articolo in cui segnala che i funzionari dei ministeri competenti (lavoro, interni e commercio) abbiano tenuto una discussione on line per affrontare la situazione.

“Alla luce dell’impatto che questo sciopero generale potrebbe avere sull’economia nazionale, avevamo cercato di negoziare con il governo, ma il ministero del territorio in carica non ha dialogato”, ha affermato un funzionario sindacale.

Il mese scorso il sindacato dei camionisti aveva minacciato di intraprendere uno sciopero generale a tempo indeterminato, protestando contro il fatto che i prezzi del diesel alle stelle stavano limitando il loro diritto alla sopravvivenza.

In molti hanno deciso di partecipare allo sciopero, mettendo sotto pressione alcuni dei porti container più trafficati del paese, come Busan, Gwangyang e Incheon.

Come riportato da The Loadstar,  l’autorità portuale di Busan ha istituito una squadra di pronto intervento e si è assicurata uno spazio di stoccaggio aggiuntivo per 20.200 TEU, nel caso in cui i container non possano essere spostati in tempo.

L’autorità portuale di Yeosu Gwangyang stima che l’occupazione dei container a Gwangyang sia di circa il 61% ed è improbabile che si verifichino interruzioni. Tuttavia, il deposito temporaneo di container è stato assicurato nel caso in cui lo sciopero fosse prolungato.

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