Misure di incentivazione al pensionamento, per gli anni 2023, 2024 e 2025, per i lavoratori delle imprese che svolgono operazioni portuali nell’ambito delle aree in concessione ai terminalisti in virtù dell’articolo 18, comma 9, ultimo periodo della legge n. 84/1994.
La proposta è contenuta in emendamento al DL Infrastrutture presentata dal senatore Manfredi Potenti e va a modificare il comma 3bis e 3 ter dell’art. 8 della legge 84/94, prevedendo che sulla base del Piano dell’Organico Porto il Presidente della Port Authority possa adottare piani operativi finalizzati anche a questo proposito.
Nella previsione è disposto che agli oneri di incentivazione al pensionamento dei lavoratori contribuiscano, nella misura del 35%, anche le imprese autorizzate ai sensi dell’art.16.
Questa proposta fa il paio con un’altra, di natura simile, che va ad apportare modifiche all’articolo 17, comma 15-bis della legge n. 84/1994 in materia di misure per l’occupazione, il rinnovamento e l’aggiornamento professionale degli organici dell’impresa o della agenzia fornitrice di manodopera.
In sostanza viene proposto che le Autorità di Sistema Portuali possano utilizzare fino ad un ulteriore 10 per cento delle entrate proprie derivanti dalle tasse a carico delle merci sbarcate ed imbarcate per finanziare l’incentivo all’esodo del personale che nei due anni antecedenti alla entrata in vigore della presente norma sia risultato per un periodo, anche discontinuo, non inferiore a complessivi 350 giorni naturali, inidoneo totalmente o parzialmente allo svolgimento di operazioni e servizi portuali.
L’incentivo all’esodo per singolo lavoratore, riconoscibile per gli anni 2023, 2024 e 2025, sarà quantificato in misura non superiore al 120 per cento dell’importo pari a 36 mensilità retributive lorde calcolate sulla base della retribuzione lorda media percepita dal lavoratore nei due anni precedenti alla cessazione del rapporto di lavoro.