L’aumento delle tensioni nella regione mediorientale potrebbe portare a una escalation delle attività militari con un impatto diretto sulle navi che si trovano in navigazione nel Golfo Persico, nello Stretto di Hormuz e nel Golfo di Homan.
A lanciare l’allarme è lo United Kingdom Maritime Trade Operations, organizzazione che funge da punto di contatto principale per le navi commerciali che operano nell’Oceano Indiano, in particolare nei pressi del Mar Rosso, del Golfo di Aden e del Mar Arabico.
Al centro dell’allarme c’è l’aggravarsi della crisi tra Stati Uniti e Iran, con un sesto round di colloqui diplomatici sul programma nucleare di Teheran previsto per questa settimana.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito la propria posizione, non escludendo l’ipotesi di un attacco militare nel caso in cui non venisse raggiunto un accordo soddisfacente sulle ambizioni nucleari iraniane. In risposta, il ministro della difesa iraniano Aziz Nasirzadeh ha avvertito che qualsiasi provocazione militare statunitense potrebbe tradursi in attacchi di rappresaglia contro le basi statunitensi in tutto il Medio Oriente.
Intanto gli USA sarebbero in allerta per un possibile attacco israeliano nei confronti di alcuni siti nucleari dell’Iran. La preoccupazione per una escalation nella regione avrebbe indotto Washington a ritirare i diplomatici dall’Iraq e ad autorizzare la partenza volontaria dei familiari dei militari statunitensi in Medio Oriente.
Gli Houthi in Yemen – che da 18 mesi conducono una campagna sostenuta dall’Iran contro il commercio mercantile nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden – hanno avvertito ieri che qualsiasi attacco militare da parte degli Stati Uniti o di Israele contro l’Iran farà precipitare la regione in guerra.