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Il sentiment di mercato per il 4° trimestre rimane positivo

Dry Bulk ancora con il vento in poppa

di Redazione

I fondamentali del mercato dry bulk rimangono solidi. Per il quarto trimestre non sono previsti rallentamenti. Anzi.

Come fatto osservare da S&P Global Platts, i problemi di congestione causati dall’applicazione degli stringenti protocolli anti-Covid, e quelli di mal tempo, che hanno creato interruzioni nella catena logistica, stanno continuando ad impattare su questo segmento di mercato. Che appare fortemente sbilanciato sul lato della domanda.

L’incremento delle importazioni cinesi di iron ore e di quelle indiane di carbone sta sicuramente contribuendo ad alimentare la richiesta di navi di tipo capesize, gonfiando le rate di nolo. Mentre i crescenti disagi lamentati dai porti cinesi, alle prese con i problemi derivanti dalla rigida osservazione di un periodo di quarantena che va da 7 a 28 giorni per ogni nave in arrivo sulle proprie banchine, ha sino ad oggi sottratto al mercato il 5% della capacità di stiva offerta.

Intanto, gli alti noli marittimi stanno spingendo molti caricatori a trasferire sulle rinfusiere tutta la merce che non necessariamente deve viaggiare in contenitore. Si tratta di un trend che si è sviluppato nel corso dell’anno e che potrebbe affermarsi anche nel 2022.

A riprova del buon momento, il Platts Cape T4 Index – indice di mercato che  misura l’andamento delle rate di nolo in quattro rotte chiave per le navi capesize – ha raggiunto a Settembre quota 50.000 dollari al giorno, si tratta del più alto risultato da quando è stato lanciato, a novembre del 2019.

Allo stesso modo, gli indici KMAX 9 e APSI 5, che offrono una media ponderata basata sul flusso commerciale di nove rotte Kamsarmax e cinque rotte Supramax chiave nell’Asia del Pacifico, hanno registrato una media rispettivamente di 33.553 e di 34.708 dollari al giorno.

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