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Focus

Livorno, l'avvento del digitale sui controlli ai varchi

E il camion va, la gioiosa fine di un’epoca

di Redazione Port News

Il camionista scende dal veicolo. Percorre, non senza pericoli, lo stretto marciapiede che separa le due corsie di uscita. Poi si avvicina alla postazione di controllo, dove ad attenderlo c’è l’addetto cui deve consegnare i fogli con i dati della bolletta doganale (numero container, numero della bolletta e codice di svincolo). Dopo diversi minuti, il conducente fa ritorno al proprio mezzo e può finalmente attraversare il varco, lasciando il porto e il posto al veicolo successivo.

Fino a poco tempo fa era questo l’andirivieni nel porto di Livorno. Lunghe attese, a volte intollerabili, per espletare tutti i controlli del caso. E code che nel periodo di massima affluenza diventavano interminabili. Una situazione di incertezza quella in cui si trovava da tempo lo scalo labronico, aggravata, negli ultimi due anni, dalle limitazioni imposte dalla pandemia del Covid-19 con disagi dovuti al sovraffollamento dei mezzi in entrata e in uscita dallo scalo.

Questa istantanea ha oggi il fascino dell’amarcord degli anni passati. Le nuove procedure messe a punto nei giorni scorsi dall’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale consentono infatti di tarare su livelli di efficienza ben più alti gli standard operativi attinenti i controlli ai varchi del porto, eliminando quasi del tutto i tempi di attesa.

Poco meno di un minuto. Tanto ci vuole adesso per oltrepassare i varchi doganali più importanti dello scalo con riferimento al traffico container: il Galvani (per il transito da e per la sponda est della Darsena Toscana) e il Darsena Toscana (per l’ingresso/uscita dalla sponda ovest).

«Abbiamo completamente digitalizzato le pratiche, mettendo semplicemente in sinergia due strumenti operativi già da tempo collaudati» ha dichiarato il Responsabile Controllo Attività in Porto dell’AdSP, Paolo Cioni.

Da una parte c’è il GTS3, ovvero il sistema che dal 2018 consente l’acquisizione contemporanea e in tempo reale di tutti i dati di un veicolo e di chi lo guida, dall’altra il Tuscan Port Community System (TPCS), che riceve dagli spedizionieri tutte le informazioni riguardanti il trasferimento della merce.

Mettendo in comunicazione questi due strumenti operativi, l’AdSP è riuscita a progettare un nuovo software, chiamato Monitor Doganale, grazie al quale l’operatore può disporre in tempo reale di tutti i dati del veicolo e di quelli relativi alla bolletta doganale.

Addio alla documentazione cartacea, quindi. Con un click del mouse si può ottenere tutto ciò che serve ad effettuare i controlli necessari in sicurezza: «Il camionista non deve nemmeno scendere dal proprio mezzo. Il tracciamento viene effettuato in modalità completamente digitale». A controllo concluso, il semaforo posto all’ingresso del varco diventa verde, dando il via libera al camion successivo. «In questo modo velocizziamo i controlli, favorendo la diminuzione delle code» ha concluso Cioni.

L’iniziativa dell’AdSP prende le mosse dalle esigenze espresse mesi fa da autotrasportatori, terminalisti, agenzie marittime e spedizionieri in un tavolo coordinato dal segretario generale dell’Ente di governo dei porti dell’Alto Tirreno, Matteo Paroli. L’obiettivo dichiarato era quello di superare le criticità dei lunghi tempi di attesa che la scorsa Estate avevano portato le imprese dell’Autotrasporto a minacciare il blocco totale della movimentazione della merce dai terminal livornesi se non fossero state prese misure migliorative dei tempi di carico e scarico dei contenitori.

«A luglio eravamo al limite della sopportazione – ha dichiarato Alessandro Longobardi, coordinatore di CNA Trasporti -, oggi la situazione è notevolmente migliorata. Si sono abbattuti i tempi di gate out, con ricadute positive anche sulla sicurezza, non dovendo più l’autista scendere dal mezzo per espletare le operazioni di uscita. L’introduzione dei nuovi sistemi operativi ha contribuito sicuramente a ridurre i tempi di carico e scarico in porto. È la dimostrazione che mettendo tutti al tavolo sotto la regia dell’AdSP si possono risolvere i problemi».

Anche i terminalisti sono soddisfatti. E c’è chi parla di un deciso cambio di passo nel servizio reso all’utenza: «Con la dematerializzazione dei controlli al varco, si sono potenzialmente ridotti della metà i tempi di uscita dei container dal terminal» ha dichiarato a Port News il direttore commerciale di TDT, Beppe Caleo, sottolineando come su base annua trascorrano in media 18 minuti dal  momento in cui il camionista effettua le operazioni di ingresso nel gate a quello in cui il container viene ricaricato sul semirimorchio. Un lasso di tempo non lungo, cui, però, fino a qualche mese fa si dovevano aggiungere in media altri venti minuti per far defluire il camion dal porto: «A causa delle code che si formavano all’uscita dal varco, veniva vanifica la nostra prestazione di riconsegna del container, con evidente svantaggio per gli utenti. Oggi non abbiamo più questo problema. Il porto ha guadagnato in termini di sicurezza ed efficienza. TDT continuerà comunque ad investire sulla tecnologia e sulle corsie fast gate per migliorare il servizio reso».

Al presidente della Port Authority, Luciano Guerrieri, non resta che esprimere un apprezzamento per gli sforzi compiuti dall’Ente nel tentativo di ottimizzare le procedure di controllo: «Abbiamo fornito alla comunità portuale soluzioni definitive a problematiche urgenti che si trascinavano da anni. Non abbiamo risolto ogni cosa ma, gradualmente, con l’impegno di tutti e grazie anche al supporto attivo degli operatori e delle Autorità coinvolte, ne stiamo venendo a capo».

Matteo Paroli ha invece voluto sottolineare come questa sia la prima di una serie di iniziative che la Port Authority sta mettendo in campo per ottimizzare i tempi di attraversamento dei varchi di accesso. Il prossimo traguardo da raggiungere? «Quello del coordinamento delle attività di controllo fitosanitario e di qualità su prodotti ortofrutticoli freschi. Vogliamo alleggerire ulteriormente il sovraffollamento delle banchine grazie alla diversificazione dei tempi di rilascio dei certificati».

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