Interviste

Colloquio con Pasquale Di Napoli

Fare impiantistica con Style

di Marco Casale

Sicmi Sea Style è una realtà da 120 dipendenti che a Montegemoli costruisce scafi per yacht. I suoi principali clienti sono colossi del calibro di Azimut Benetti, Nuovi Cantieri Apuania e San Lorenzo Yacht.

Da quando è stato pubblicato l’avviso di selezione pubblica per l’assegnazione delle aree produttive dello scalo piombinese, la società coltiva il sogno di estendere il proprio range di attività e di avere finalmente uno sbocco diretto sul mare: «Il nostro stabilimento dista oggi 6km dalla banchina di Tor del Sale – afferma il proprietario, Pasquale Di Napoli – non le sto a dire quali difficoltà incontriamo ogni giorno nel percorrere questo breve tragitto e quali costi dobbiamo sostenere per il transito delle imbarcazioni sino a mare».

E poi la banchina di Tor Del Sale ha fondali limitati. Troppo limitati perché si possa anche soltanto immaginare di riuscire ad «appesantire le barche», ovvero realizzare qualche intervento extra: «Vorremmo poter fare non solo carpenteria ma anche impiantistica, consegnare ad esempio l’imbarcazione completa di tutti gli impianti elettrici e di condizionamento, arrivare ad imbarcare motori e macchinari. Consegnare, insomma, l’imbarcazione ad uno stato più avanzato dei lavori».

Ecco perché servono le nuove aree del porto, una in particolare, il lotto n. 1 (vedi la planimetria allegata): «Se ci fosse assegnata l’area, potremmo realizzare i nostri proponimenti arrivando a raddoppiare la forza lavoro attualmente occupata». Non solo: «Avendo la disponibilità di spazi potremmo anche ipotizzare di occuparci di manutenzione e refitting. Non lo dico tanto per dire: il 48% degli yacht che oggi circolano nel mondo sono stati costruiti in Italia. È un peccato che debbano andare all’estero per le attività di manutenzione e rimessaggio».

Ma perché investire su Piombino? «Lungo la fascia costiera che va da Livorno a La Spezia si trovano i primi tre cantieri al mondo, lo scalo piombinese dista quindi pochi km  dal cuore pulsante della cantieristica italiana».

E poi dietro al porto c’è tutto un territorio che può offrire molto da un punto di vista culturale e paesaggistico: «Non è un aspetto secondario. Chi ordina questi yacht o giga yacht è un magnate che può arrivare a spendere da 40 ai 200 milioni di euro per la propria barca, e quando viene a visionarla si porta appresso uno staff fatto di decine di persone. Le ricadute economiche per il nostro territorio sarebbero evidenti».

Il mercato della nautica di lusso ha d’altronde potenzialità enormi, e vale da solo 8,5 miliardi di euro: «nell’ultimo anno i volumi sono cresciuti del 10% e continueranno a crescere in futuro. Per questo credo fermamente nelle potenzialità del settore. E credo fermamente che Piombino possa avere delle carte importanti da giocare».

Leggi le altre due interviste dedicate allo speciale Piombino e alla gara di assegnazione delle nuove aree:

  1. L’intervista al responsabile di Liberty Magona, Stefano Pisaneschi
  2. L’intervista al presidente di Multiterminal Piombino, Enzo Raugei
Torna su