Interviste

Colloquio con Joachim Coens

Il 5G porta il futuro in banchina

di Marco Casale

I porti del futuro? «Saranno caratterizzati sempre di più da servizi attivi ed accessibili attraverso la Rete, e il 5G sarà presto l’unico standard di riferimento», a parlare è l’amministratore delegato dell’Autorità Portuale di Zeebrugge, Joachim Coens.

Lo scalo belga è uno dei più importanti hub europei per i servizi di short-sea shipping e un punto di riferimento a livello continentale nel traffico Ro/Ro e in quello delle auto nuove: i 2,2 milioni di vetture movimentate nei primi nove mesi del 2019 sono un primato importante per un porto che oggi ambisce a mettersi alla prova anche nel campo dell’Innovation Technology.

Nelle settimane scorse lo scalo belga ha infatti messo a punto un ambizioso piano di sviluppo della nuova tecnologia mobile che punta all’installazione in porto di sei antenne 5G: tre di queste verranno montate entro la fine del 2019 e posizionate nei punti più strategici dell’area retroportuale, le altre tre saranno installate nel 2020 e posizionate all’interno del porto.

«Stiamo investendo nella rete mobile di quinta generazione perché crediamo nell’utilità dell’innovazione applicata alle attività portuali», afferma Coens, che ammette come l’obiettivo principale da raggiungere sia quello di riuscire a fare di Zeebrugge un living lab per la completa digitalizzazione delle operazioni portuali.

«Il 5G rivoluzionerà completamente i processi di carico e scarico della merce – aggiunge Coens – rendendoli più efficienti attraverso tecnologie di realtà aumentata deputate alla trasmissione delle informazioni integrate».

Il manager spiega che la new mobile generation garantirà ai porti di domani maggiore efficienza, competitività, sicurezza e sostenibilità ambientale: «Come Port Authority vogliamo farci garanti di questo processo di innovazione e provare a usare il 5G come acceleratore della trasformazione digitale».

Al cuore del paradigma 4.0 vi è la centralità del dato e la sua analisi: le tecnologie abilitanti come IoT, la Blockcahin e i Big Data stanno già contribuendo a generare una maggiore efficienza operativa lungo tutta la supply chain, accorciando la filiera produttore/consumatore da origine a destino, e cancellando ogni intermediazione nel dialogo tra committenza, vettore e merce. Il 5G farà il resto, dando un impulso ulteriore alle tecnologiche correlate all’estensione del dialogo uomo-macchina e degli oggetti connessi.

Da questo punto di vista Zeebrugge mira a diventare per il Belgio ciò che il porto di Livorno è oggi per l’Italia, un test bed naturale per la sperimentazione della digital innovation: «Nella prima fase – spiega Coens – cercheremo di usare il nuovo standard di comunicazione mobile per far dialogare tra di loro sensori e apparecchiature smart, come quelli di rilevamento dell’inquinamento atmosferico, o quelli di banchina per le manovre».

Non solo, «lo scambio di informazioni verrà abilitato e condiviso sin da subito tra aziende, Autorità Portuale e utenti dei servizi per l’adozione rapida di soluzioni efficienti».

Per Coens il futuro non potrà che essere iper-connesso e automatizzato: «I porti hanno già aperto le porte all’evoluzione tecnologica, il 5G è per Zeebrugge non solo una scommessa ma anche un reale investimento».

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