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Focus

Caso emendamenti in Senato

Interscambio di manodopera? No grazie

di Redazione

Ddl Concorrenza – sulla proposta emendativa di soppressione del divieto di interscambio di manodopera tra aree demaniali, segnalata nei giorni scorsi in Senato,  si registra il dietrofront di Lega Nord e Italia Viva.

Risultano, infatti, essere stati ritirati sia l’emendamento 3.18 presentato dai senatori Marti, Mollame, Pianasso e Pisani, tutti appartenenti al gruppo Lega Nord, che il 3.21, segnalato dalle senatrici IV Donatella Conzatti e Daniela Sbrollini.

“La materia portuale è estremamente complessa e non può essere affrontata in questo modo, senza una visione di insieme, con emendamenti del tutto decontestualizzati” ha dichiarato a Port News, Raffaella Paita, deputata IV presidente della Commissione Trasporti della Camera. “Per questo motivo, ringrazio i colleghi, con cui peraltro ho parlato nei giorni scorsi, per la sensibilità dimostrata”.

Rimangono invece fermi sulle proprie posizioni i Fratelli d’Italia, con gli emendamenti 3.5 e 3.20, entrambi presentati da Daniela Santanché e proponenti in modo più o meno soft la soppressione del divieto di scambio di manodopera.

Anche Forza Italia-UDC ha mantenuto la propria posizione, con l’emendamento n. 3.19.

Infine, non pare ancora essere stato ritirato l’emendamento 3.07, presentato dalla senatrice di Italia Viva Sbrollini, con il quale si propone di inserire all’art.16 della legge 84/94, il comma quater, che consente alle navi di linea, adibite al trasporto pubblico locale marittimo intraregionale, o che effettuino tratte inferiori alle 100 miglia, la possibilità di effettuare in autoproduzione le operazioni portuali, espletate dal proprio personale.

Al pari della collega Paita, esprime soddisfazione per il ripensamento di IV e Lega Nord, anche Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera.

“La norma avrebbe rappresentato un vulnus per il lavoro portuale, precarizzandolo ulteriormente. Per fortuna i proponenti hanno capito l’errore in cui rischiavano di cadere” ha affermato. “E’ un bene, quindi, che alla fine sia prevalso il buon senso: nessuna legge è un dogma che non possa essere modificato. Però su temi così rilevanti e divisivi è difficile pensare di poter intervenire a colpi di emendamenti. Tali proposte risultavano sbagliate non solo nel merito ma anche nel metodo, perché presentate senza alcuna concertazione con le parti interessate, d’altronde la reazione delle compagnie e dei lavoratori portuali è stata unanime”.

Gariglio si è infine soffermato sull’emendamento in favore dell’autoproduzione: “E’ inquietante che non lo abbiano ancora ritirato. Non vorrei ci fosse la volontà di portarlo avanti. Se così fosse, andremmo incontro a una nuova stagione di conflitti” ha concluso.

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