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Il punto di vista di Peter Sand (Xeneta)

Ucraina, la saggezza dei big carrier

di Redazione

Mentre i paesi europei proprio in queste ore stanno valutando la possibilità di mettere al bando le navi russe in ingresso nei porti del Vecchio Continente, le grandi compagnie si sono mosse in anticipo, sospendendo temporaneamente i servizi di prenotazione per le spedizioni con la Russia.

Per lo chief analyst di Xeneta, la decisione di MSC, Hapag.Lloyd e ONE va nella giusta direzione perché mitiga i rischi di congestione che si verrebbero a creare se venissero bloccati dall’oggi al domani tutti i flussi di traffico con i porti sovietici. Migliaia di container rischierebbero, insomma, di rimanere bloccati negli scali europei.

Lo stop alle nuove prenotazioni non impatta sui servizi, che rimangono operativi, ma riduce la quantità di container in arrivo e quindi minimizza le ricadute che la cessazione dei servizi con la Russia potrebbe avere sulla efficienza operativa dei porti dell’UE. “Stiamo parlando di un mercato di 10.000 TEU al giorno” afferma Sand.

Ben maggiori sarebbero i problemi se a causa della guerra venissero interrotti i collegamenti ferroviari dalla Cina all’Europa. “Vorrebbe dire sottrarre al mercato 500.000 TEU. A tanto ammonta il flusso on-rail dall’Impero del Dragone al Vecchio Continente” sottolinea l’analista.

Mezzo milione di container verrebbe quindi reindirizzato ai servizi oceanici, creando problemi di sovraffollamento nelle rotte commerciali tra l’Asia e l’Europa.

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