La tregua provvisoria sulle tariffe reciproche tra Cina e USA ha avuto come immediata ricaduta quella di spingere i caricatori statunitensi ad importare quanta più merce possibile dal Far East, prima che si chiuda la finestra temporale della pausa dei 90 giorni.
La corsa al front-loading da parte degli importatori americani ha favorito la ripresa del commercio via mare di container spingendo verso l’alto le tariffe di trasporto. Che questa settimana sono aumentate del 41% su quella precedente, attestandosi attorno ai 3527 dollari a FEU.
In quattro settimane i noli hanno fatto registrare una crescita del 70%.
A crescere sono state soprattutto le tariffe sulla Shanghai – Los Angeles, impennatesi in una settimana del 57%, a 5876 dollari a FEU, e cresciute del 117% rispetto all’8 maggio scorso.
In aumento anche le tariffe sul trade Shanghai – New York, che hanno fatto registrare un incremento del 39% su base settimanale e del 96% rispetto a quattro settimane fa.
Sulla Shanghai – Rotterdam e sulla Shanghai – Genova, i valori sono aumentati rispettivamente del 32 e del 38%.
Drewry prevede che l’equilibrio tra domanda e offerta si indebolirà nuovamente nella seconda metà dell’anno, causando un ulteriore calo delle tariffe spot. La volatilità e la tempistica delle variazioni tariffarie dipenderanno dall’esito dei ricorsi legali contro i dazi di Trump e dalle variazioni di capacità legate all’introduzione delle sanzioni statunitensi sulle navi cinesi, che sono incerte.