Interviste

Colloquio con Mario Mega

L’Alfa e il Mega

di Marco Casale

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sappia dove andare. Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto conosce bene questa massima, e l’ha fatta sua al punto tale da averla voluta inserire nell’incipit del Piano Operativo Triennale 2020/2022 approvato pochi giorni fa in Comitato di Gestione alla presenza del sottosegretario Roberto Traversi.

La prima fase di vita dell’Ente che Mario Mega presiede da fine ottobre si è di fatto conclusa con l’approvazione di questo importante documento e con la costituzione degli Organi di governance dell’AdSP. Ora comincia una nuova stagione, nella quale le valutazioni di merito saranno parametrate sulla reale capacità dell’AdSP di riuscire a realizzare tutte le iniziative previste nel POT. Che riguardano non solo le opere infrastrutturali prioritarie da realizzare ma anche il potenziamento e la riorganizzazione degli uffici, il rilancio del lavoro portuale, la programmazione strategica e l’aggiornamento di tutti i Piani Regolatori dei porti, oltre allo sviluppo delle ZES e alle politiche ambientali ed energetiche e l’integrazione con i territori.

Intanto, fuori dai confini territoriali c’è tutto un fermento che agita le banchine portuali nazionali. Il commissariamento dell’AdSP di Venezia (con la nomina a commissario dell’ex presidente Pino Musolino) e il nuovo corso di Uirnet con la creazione della cabina di regia e la nomina a presidente di questo organismo del n.1 del porto di Trieste, Zeno D’Agostino, sono due eventi cui Mega guarda rispettivamente con sospetto e fiducioso interesse.

«Quello che è successo a Venezia mette in luce le contraddizioni e le difficoltà che un presidente di Autorità Portuale deve superare per riuscire a fare bene il proprio lavoro» ammette Mega che sottolinea: «Ci troviamo a volte a dover  pagare i danni per situazioni di difficoltà extra gestionale che non abbiamo contribuito a creare: è fondamentale curare i rapporti istituzionali con i rappresentanti degli Enti locali ma sarebbe anche opportuno rivedere certi automatismi sul commissariamento delle Autorità di Sistema».

Il ragionamento di Mega è semplice: un presidente non dovrebbe perdere la guida dei porti di riferimento se alla base della mancata approvazione di un bilancio ci sono elementi di contrasto estranei agli stessi contenuti del rendiconto. «Quello del commissariamento rischia di diventare uno strumento improprio che danneggia l’operatività e l’efficienza di un Ente che peraltro è già molto controllato, tanto dai revisori dei conti quanto dalla stessa direzione generale del Ministero delle Infrastrutture».

Il caso Musolino porta Mega a sviluppare riflessioni più ampie sulla legge 84/94: «Il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, non ha tutti i torti quando afferma che manca una spinta alla realizzazione della riforma Delrio. Evidentemente, permangono ancora problemi di tipo procedurale, amministrativo e gestionale che frenano l’attività delle nostre Autorità Portuali. La novellata legge dei Porti ha completamente cambiato, e in meglio, il volto dei porti italiani, ma a distanza di anni occorre ora fare un nuovo tagliando, rivedere ciò che non va».

Mega saluta invece positivamente il nuovo corso avviato da Uirnet, l’organismo di diritto pubblico e Soggetto Attuatore Unico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione della PLND (Piattaforma Logistica Digitale Nazionale), sistema ITS (Information Transportation System) progettato con l’obiettivo di armonizzare la catena logistica italiana.

Sul finire dello scorso mese di luglio, il consiglio di amministrazione ha dato avvio alla creazione di una cabina di regia che avrà il compito di coadiuvare e supportare lo stesso CdA di UIRNet nelle attività di elaborazione e realizzazione del nuovo progetto di Piattaforma Logistica Digitale e Nazionale. Ne faranno parte tutti i delegati delle Confederazioni e Associazioni Nazionali, rappresentanti di categorie produttive, Assoporti e UIR, interessati allo sviluppo e implementazione della PNL.

«La spinta al cambiamento imposta dalla stessa Uirnet si è resa necessaria perché negli ultimi anni non sono stati prodotti grandi risultati. Sono convinto che questa nuova strategia, posta in essere con la nomina di Zeno D’Agostino a capo della cabina di regia,  debba essere colta come un segnale positivo: tutto dipenderà da come saranno individuati i ruoli e i rapporti tra la PNL e i PCS portuali locali ma sono convinto che D’Agostino sarà dare un grande contributo a supporto di tutte le AdSP».

Il presidente dei porti dello Stretto non manca infine di dire la sua sull’emendamento Gariglio al Dl Rilancio che circoscrive in modo netto la possibilità per gli armatori di autoprodurre con personale di bordo le operazioni portuali, limitandola a limitati casi ben dettagliati.

«Lo considero un intervento positivo: dobbiamo salvaguardare i lavoratori portuali perché rappresentano la ricchezza del porto. Certe attività devono essere preferibilmente svolte da chi lavora in porto. Solo così possiamo assicurare allo shipping servizi adeguati. La proposta sul campo è interessante perché ricostruisce un giusto equilibrio in banchine tra gli interessi armatoriali e quelli dei lavoratori».

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