Il traffico attraverso i chokepoint del Mar Rosso rimane ben lontano dai livelli pre-crisi.
Nella sua ultima analisi – riportata peraltro su Linkedin dal ceo di Vespucci Maritime, Lars Jensen – Lloyd’s List Intelligence riporta che a maggio sono transitate dallo stretto di Bab el Mandeb (che congiunge il Mar Rosso con il Golfo di Aden) 971 navi cargo con oltre 10.000 tonnellate di stazza lorda, per un totale di 65,5 mln di tonnellate di stazza lorda.
Da Suez sono invece transitate 891 navi commerciali, per un totale di 67,9 mln di tonnellate di stazza lorda. A nulla sono quindi serviti gli sforzi dell’Egitto di rendere nuovamente appetibile la via navigabile che collega il Mar Mediterraneo al Mar Rosso, diventata secondaria rispetto alla rotta del Capo di Buona Speranza a seguito dell’escalation della tensione nel Medio Oriente.
I dati di maggio non offrono infatti significative variazioni rispetto alla media post-crisi, un dato scoraggiante, soprattutto per l’Autorità del Canale, che nelle settimane scorse aveva annunciato sconti del 15% sulle tariffe di transito per le navi portacontainer.
Lloyd’s List Intelligence rivela che nel complesso i volumi di transito da queste vie navigabili sono inferiori del 60% rispetto ai livelli precedenti all’attacco degli Houthi.
Insomma, almeno per il momento, il cessate il fuoco tra Stati Uniti e i ribelli yemeniti concordato all’inizio di maggio non è riuscito a favorire una ripresa massiccia dei viaggi nel Mar Rosso.