La Commissione Europea starebbe valutando la possibilità di avviare un procedimento legale contro Grecia e Cipro, colpevoli di essersi astenute venerdì scorso dalla votazione sul rinvio della riunione straordinaria del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino (MEPC) dell’IMO, organismo cui sarebbe spettato il compito di adottare il Net Zero Framework, il nuovo quadro regolatorio che per la prima volta fissa una tassa globale sul carbonio per il settore navale.
A rivelarlo è il periodico Lloyd’s List, secondo il quale i due Paesi si sarebbero resi colpevoli della violazione della prassi che vede le 27 naizoni europee votare come un blocco unico all’IMO.
Come noto, nel corso delle scorse settimane, Stati Uniti e Arabia Saudita, con l’appoggio di Singapore e altri paesi, avevano provato in tutti i modi a disinnescare la mina del NZF, prima provando a impedirne l’adozione attraverso le minacce, successivamente chiedendo una modifica delle regole procedurali (con un passaggio dall’accettazione tacita a quella esplicita circa l’adozione degli emendamenti alla convenzioni internazionali).
L’incontro all’IMO si è di fatto concluso con la decisione di rinviare di un anno il voto sull’adozione del NZF. Sono stati 57 i paesi favorevoli alla mozione del rinvio predisposta dall’Arabia Saudita. 49 i contrari.
Stando a quando afferma il periodico londinese, la Commissione è in attesa di un parere del servizio legale prima di valutare le varie opzioni sul tavolo, ma se non riuscisse ad avviare un procedimento per violazione, potrebbe anche prendere in considerazione altre vie di ritorsione contro i due Paesi.