Interviste

Colloquio con Silvia Moretto

Verso nuovi orizzonti

di Marco Casale

«Spero che le recenti vicende che hanno interessato il presidente dell’AdSP di Trieste, Zeno D’Agostino e il numero uno dell’AdSP di Venezia, Pino Musolino si risolvano entrambe rapidamente. La rete delle Autorità di Sistema Portuale è strategica per la filiera logistica e per lo sviluppo economico del Paese». Lo dichiara la presidente di Fedespedi, Silvia Moretto, aggiungendo che «le ADSP devono essere organismi funzionali, efficienti, attrattivi a sostegno della competitività delle imprese.

«Questo – afferma – è il momento di procedere con progettualità per lo sviluppo dei porti al servizio del nostro import-export. Non possiamo permetterci situazioni di stallo e rallentamenti dell’operatività dei nostri hub».

La numero uno della Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali registra positivamente il nuovo clima di collaborazione tra i diversi interlocutori pubblici e privati inaugurato con gli Stati Generali, conclusisi la settimana scorsa: «Troppo spesso si perde tempo o si procede lentamente rispetto agli obiettivi mentre ora sono evidenti i gap organizzativi da colmare e gli strumenti di cui dotarci per ammodernare il Paese».

E afferma di aver apprezzato il lavoro svolto dal Governo con i decreti “Cura Italia” e “Rilancio”, che hanno avuto il merito «di riconoscere la centralità del settore della logistica». Ma sottolinea che «le risorse stanziate non sono sufficienti e riguardano soprattutto le PMI, quindi solo una parte – benché consistente – del nostro network».

La manager rivendica il ruolo svolto da un settore che è labour intensive: «Come filiera essenziale non ci siamo mai fermati ma a fronte di running cost pressoché invariati abbiamo lavorato con volumi in deciso calo, registrando percentuali che vanno dal -30% al -70%».

Le difficoltà di ottimizzazione dei carichi sono stati evidenti: a causa dei costi in aumento, quali i rincari dei noli aerei o le spese per la sosta dei container che sono lievitati in questi mesi, lo stress finanziario è stato senza precedenti: «Per questo già dalla prima fase dell’emergenza abbiamo chiesto il taglio del cuneo fiscale, una misura sulla quale crediamo profondamente perché permette di mantenere il salario, e quindi la capacità di acquisto dei dipendenti e di dare un sollievo alle imprese. Nello specifico, nel settore della logistica e trasporti l’abbattimento del 40% del costo del lavoro riguarderebbe una platea di circa 90mila imprese e 900mila dipendenti».

Fedespedi ha anche presentato un dossier sul Decreto Semplificazioni, di cui stanno circolando le prime bozze e che nei prossimi giorni dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri: «Rappresenta per noi un tema cruciale. Semplificazione significa maggiore efficienza e quindi maggiore competitività».

Un altro punto focale è rappresentato dalla necessità di sbloccare le opere prioritarie: «Il Modello Genova – dice la Moretto –  ha funzionato bene, è un sistema che può essere adatto ad alcuni contesti e meno ad altri» ma quello sui cui adesso conta davvero lavorare è risolvere «il pesante deficit di connettività che sconta l’Italia, anche dal punto di vista materiale».

La manager lo afferma citando a titolo di esempio la «pesantissima situazione in Liguria, ogni giorno più difficile da raggiungere, nonostante vi si trovano i primi due porti italiani per volumi di container». L’elenco delle inefficienze è lungo: «La viabilità dell’A12 e ancor di più dell’A10 è al momento completamente compromessa causa lavori: l’uscita di Genova Prà è chiusa al traffico da oltre dieci giorni, stessa cosa per Genova Pegli chiusa sia entrata che in uscita. Sulla A10 c’è un tratto chiuso di 2,3 km tra il bivio A10-A7 e Genova Aeroporto e i rallentamenti sono estesi sulla A26 a causa dei lavori di manutenzione delle gallerie – 23 solo in queste settimane in Liguria. Per non parlare dell’isolamento del Mezzogiorno».

Per la presidente di Fedespedi è insomma arrivato il momento di mollare gli ormeggi e prendere il largo verso nuovi orizzonti: «Questa è davvero l’occasione per dare concretezza al tema delle infrastrutture».

Torna su