Focus

Incidenti in mare

Vite spezzate

di Redazione Port News

34 navi perse e 128 marittimi rimasti uccisi tra il 2011 e il 2020. E’ questo il bilancio finale che emerge dall’analisi sugli incidenti di navi portafinfuse pubblicata nei giorni scorsi dall’associazione di categoria internazionale Intercargo.

Nell’Intercargo Bulk Carrier Causalty Report 2020 si evidenzia come ogni anno siano andare perdute in media 13 vite. Il trasferimento e/o la liquefazione del carico è da considerarsi la causa principale di morte di almeno il 61% delle morti. In termini di tonnellaggio, sono andati complessivamente perdute 2,33 milioni di tonnellate dwt. Le navi avevano un’età media di 20,9 anni ed avevano tutte più di 10.000 tonnellate di portata.

Gli incagli sono la causa più comune degli incidenti segnalati: 17 su 34. 13 delle 17 perdite di navi portarinfuse citate nell’analisi avevano reso disponibili i rapporti di indagine all’IMO. In nove casi l’origine dell’incaglio è da attribuirsi ad un errore umano. Dei quattro incidenti di cui non risultano disponibili i risultati delle indagini, almeno due hanno a che fare con un errore umano.

L’anno scorso, due incidenti hanno monopolizzato l’attenzione dei media: l’incaglio della Very Large Ore Carrier Stellar Banner, al largo delle coste del Brasile, e l’affondamento della Wakashio, la nave cargo giapponese incagliatasi il 25 luglio scorso su una barriera corallina al largo delle Mauritius.

Il dato complessivo mostra come 20 delle 34 perdite registrate nell’analisi hanno reso disponibili i rapporti dell’Intercargo all’IMO. Si tratta del 58,8% del totale, mentre il tempo medio tra un incidente e la disponibilità di un rapporto è stato di 16 mesi per le indagini prese in considerazione dal rapporto.

Intercargo sottolinea come attraverso la condivisione delle analisi fornite si possa diffondere una maggiore consapevolezza sull’importanza della sicurezza.

In particolare, percorsi formativi ad hoc per gli equipaggi dovrebbero permettere ai marittimi di acquisire le necessarie skill per affrontare eventuali criticità e problemi durante la navigazione.

Per l’Associazione non bisogna mai abbassare il livello di attenzione: «La sicurezza rappresenta un valore fondamentale per consentire ad ogni marittimo di ridurre i rischi di incidenti durante la navigazione».

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