La vita agra dei passeggeri multimodali

Settori interessati: / /

Impatto:

Nel 2016  si sono spostati in Unione Europea 10,6 miliardi di passeggeri. Di questi, 65,7 milioni hanno effettuato un viaggio con più modalità di trasporto, con la prima posizione occupata dalla combinazione modalità aerea e ferroviaria (43 milioni, vale a dire il 65% dei passeggeri che viaggiano con trasporto multimodale).
In un recente studio pubblicato dalla Commissione europea si evidenzia tuttavia come l’esistenza di barriere normative e giuridiche rappresentino un ostacolo di primaria importanza per giungere a una contrattualistica unitaria, ovvero all’acquisto di un solo biglietto per i passeggeri che scelgono o che comunque devono utilizzare più modalità di trasporto.
Infatti soltanto 3,3 milioni di passeggeri hanno avuto nel 2018 un biglietto singolo per il loro spostamento, di cui 2,1 milioni avevano un biglietto combinato aereo + treno e 1,1 milioni un ticket combinato aereo/pullman.
La tutela dei diritti dei passeggeri e in generali le previsioni contrattuali si applicano ancora nella grande parte dei casi alle singole modalità di trasporto, mentre rimane scoperto, in assenza di un quadro di regolatorio unico europeo, l’ampio ambito costituito dai viaggi multimodali. Ciò si riflette anche sui profili di responsabilità da applicare ai vettori del trasporto multimodali, che non sono stati definiti, e agli obblighi informativi nel trasporto ed a livello di nodo da dover rendere ai passeggeri.
Così, il passeggero che si muove nella modalità nave e pullman, o aereo pullman, deve stipulare più contratti e quindi ha più biglietti, e durante i transiti nei nodi non ha a disposizione una specifica tutela o anche solo l’informazione sullo stato del proseguimento del suo viaggio.
Superare tali barriere non è naturalmente facile e richiede la collaborazione degli operatori privati del settore, oltre che un impulso da parte dello stesso legislatore europeo.
Lo studio conclude che se si intende incrementare la quota dei biglietti multimodali venduti in Europa occorre combinare misure di soft law con una revisione dei regolamenti UE già esistenti per lo sviluppo di un contratto specifico per il trasporto multimodale, con particolare riferimento al Regolamento EC n. 261 del 2004 sui diritti dei passeggeri del trasporto aereo.
A questo scopo anche la creazione di autorità apposite per fare rispettare le previsioni contrattuali del biglietto multimodale a tutela dei passeggeri sosterrebbe lo sviluppo di questo mercato.
Il rafforzamento del trasporto multimodale entro il 2030, che pure costituisce un obiettivo primario nella strategia dei trasporti dell’Unione europea, potrebbe consentire in un futuro non troppo lontano di avere il diritto al reindirizzamento a una diversa modalità di trasporto nel caso in cui il trasporto con quella originariamente prevista sia stata cancellato, o risarcimenti unici qualora il ritardo complessivo del viaggio superi le 5 ore, oppure, ancora, il diritto a un rimborso per ritardi durante l’attesa dell’aereomobile prima del decollo o dopo l’atterraggio.
Altre sfide, evidentemente, attendono la crescita del trasporto multimodale dei passeggeri. Possiamo citare la digitalizzazione dei servizi di trasporto, ivi inclusa la bigliettazione, la mancanza di dati precisi sui volumi di trasporto multimodale dei passeggeri oltre che, come è ovvio, migliori connessioni fra i diversi nodi.
Tuttavia il mercato non troverà in autonomia le soluzioni a questi problemi, se non sarà presente anche una forte pianificazione del sistema di trasporto, anche per quanto riguarda l’ambito strettamente regolatorio.

OBIETTIVI

Le barriere normative rappresentano un problema per giungere a una contrattualistica unitaria. I passeggeri sono oggi costretti ad acquistare una molteplicità di biglietti per raggiungere una destinazione attraverso una combinazione di modalità di trasporto. Superare tali barriere non è naturalmente facile e richiede la collaborazione degli operatori privati del settore, oltre che un impulso da parte dello stesso legislatore europeo.