Ieri il Consiglio dell’Unione Europea ha sanzionato cinque persone e quattro imprese ritenute responsabili di aver aiutato Mosca ad aggirare le sanzioni occidentali sulle esportazioni di greggio che contribuiscono a finanziare la guerra della Russia in Ucraina.
Le persone elencate sono uomini d’affari legati, direttamente o indirettamente, alle principali compagnie petrolifere statali russe Rosneft e Lukoil. Sono tutti coinvolti in un settore economico che fornisce una fonte sostanziale di entrate al governo della Federazione Russa. Inoltre, controllano navi che trasportano greggio o prodotti petroliferi, originari della Russia o esportati dalla Russia, occultando l’effettiva origine del petrolio e adottando pratiche di spedizione irregolari e ad alto rischio.
Le entità colpite oggi sono società di navigazione con sede negli Emirati Arabi Uniti, in Vietnam e in Russia, che possiedono o gestiscono navi cisterna soggette a misure restrittive imposte dall’UE o da altri paesi in quanto parte della flotta ombra russa, e che trasportano greggio o prodotti petroliferi adottando pratiche di spedizione irregolari e ad alto rischio.
I soggetti designati sono soggetti al congelamento dei beni e ai cittadini e alle imprese dell’UE è vietato mettere fondi a loro disposizione. Le persone fisiche sono inoltre soggette a un divieto di viaggio, che impedisce loro di entrare o transitare negli Stati membri dell’UE. Le sanzioni si applicano a oltre 2.600 persone ed entità prese di mira in risposta alla continua aggressione militare russa, ingiustificata e non provocata, contro l’Ucraina.