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Le conseguenze della crisi del Mar Rosso

Asia-Europa, noli container in aumento del 200% in un mese

di Redazione

Il World Container Index di Drewry è aumentato del 15% nell’ultima settimana, a 3072 dollari per container da 40 piedi.

L’indice che valuta le tariffe di trasporto dei container sulle otto rotte principali da e per Stati Uniti, Europa e Asia, risulta essere superiore del 44% rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente e del 116% rispetto alla media del pre-pandemia. I suoi valori sono i più alti mai registrati da Ottobre del 2022.

Le tariffe di trasporto su Shanghai – Genova sono aumentate del 25%, raggiungendo i 5213 dollari per FEU. Anche le tariffe su Shanghai e Rotterdam hanno fatto registrare un incremento, pari al 23%, sulla settimana precedente, a 4406 TEU per ogni container da quaranta piedi trasportato. In aumento anche i noli tra Rotterdam e Shanghai, cresciuti del 19%, a 652 dollari a FEU.

Complessivamente,  il costo del trasporto di un container dall’Asia all’Europa, sul mercato spot, è aumentato fino al 200% rispetto al periodo precedente allo scoppio della crisi nel Mar Rosso, causato dagli attacchi alle navi da parte dei ribelli Houthi.

Il ceo di Vespucci Maritime, Lars Jensen, sottolinea come le tariffe premium per i collegamenti con il Mediterraneo siano aumentate maggiormente rispetto a quelle per l’Europa Settentrionale. Prima della crisi del Mar Rosso, i noli sul Mediterraneo avevano un premio di 250 dollari a FEU, oggi viaggiano attorno agli 800 dollari a FEU. “E’ normale che sia così – afferma Jensen – chi circumnaviga l’Africa preferisce fare scalo in Nord Europa. Il Mediterraneo rappresenta in questo caso una deviazione”.

Anche i noli dall’Europa settentrionale all’Asia sono aumentati rispetto al periodo pre-crisi: del 44%, per l’esattezza. Mentre le tariffe tra l’Asia e le due sponde del continente americano sono aumentate rispettivamente del 46 e del 41% rispetto al pre-crisi.

Drewry certifica come su base settimanale le tariffe sulla Shanghai – New York e sulla Shanghai – Los Angeles siano aumentate rispettivamente dell’8 e del 2%, a 4170 e a 2790 dollari a FEU. In aumento anche le tariffe sulla New York – Rotterdam e sulla Rotterdam – New York, aumentate entrambe dell’1% ciascuna, a 1513 dollari a FEU, mentre i  noli spot sulla Los Angeles – Shanghai sono invece diminuiti dell’1%, a 766 dollari a FEU.

Come certificato da MDS Transmodal, il reindirizzamento dei servizi di trasporto marittimo di container in risposta agli attacchi Houthi nel Mar Rosso ha portato a un calo di quasi 2 milioni di TEU nella capacità offerta dalla flotta in transito da Suez.

I dati forniti dalla società di analisi mostrano che dal 18 dicembre al 7 gennaio la capacità della flotta che si è spostata attraverso l’importante arteria est-ovest è diminuita di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, da 3,3 a poco meno di 1,3 milioni di TEU, una conseguenza della decisione dei vettori di optare per un passaggio sicuro attorno al Capo di Buona Speranza.

In una intervista rilasciata al Financial Times,  il ceo di Maersk, Vincent Clerc, ha dichiarato che potrebbero essere necessari mesi prima di riaprire i flussi commerciali attraverso il Mar Rosso dopo le interruzioni causate dagli attacchi terroristici: “La chiusura del Mar Rosso alla maggior parte delle navi portacontainer dopo gli attacchi da parte dei ribelli Houthi è stata brutale e drammatica”, ha detto Clerc. “Non ci è chiaro se stiamo parlando di ristabilire un passaggio sicuro nel Mar Rosso nel giro di giorni, settimane o mesi. La situazione potrebbe avere conseguenze significative sulla crescita globale”, ha aggiunto.

Nel frattempo, poche ore fa è giunta la notizia del primo attacco militare contro le postazioni Houthi nello Yemen. A lanciarlo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

“Oggi, su mio ordine – ha detto il presidente Usa, Joe Biden – le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”.

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