News

Container, il problema della sovraccapacità di stiva

Chi alimenta la guerra dei prezzi?

di Redazione

Chi alimenta la guerra dei prezzi nel trasporto marittimo dei container? E’ questa la domanda cui ha provato a rispondere Sea Intelligence nel suo ultimo report.

La consultancy firm spiega come le tariffe di nolo siano principalmente determinate dai cambiamenti nell’utilizzo delle navi. Quando le compagnie di navigazione dispiegano “troppa” capacità, contribuiscono effettivamente a favorire una diminuzione delle tariffe.

In periodi di endemico eccesso di offerta, come quelli in cui ci stiamo dirigendo attualmente, la sovraccapacità diventa quindi benzina da gettare sul fuoco della guerra dei prezzi al ribasso.

Sea Int. ha provato a calcolare la differenza in punti percentuale tra la curva della domanda e quella capacità, prendendo a riferimento le tre grandi alleanze ancora oggi operative: 2M (guidata da MSC e Maersk); The Alliance (costituita da Hapag Lloyd, Uasc, NYK; K LIne; MOL e YML) e l’Ocean Alliance (Cma Cgm, Cosco Shipping, Apl, OOCL, Evergreen).

Se dal confronto tra crescita della domanda e crescita della capacità emerge un dato percentuale positivo, vorrà dire la capacità dispiegata dalle big alliances è cresciuta maggiormente di quanto non abbia fatto la domanda di mercato. In tal senso, i grandi vettori contribuirebbero quindi ad alimentare la sovraccapacità strutturale di mercato.

Dai dati forniti da Sea Int. emerge come l’Alleanza 2M abbia contribuito in misura minore ad alimentare la sovraccapacità. Anzi, in alcuni periodi, la capacità si è ridotta ad un tasso maggiore della riduzione della domanda. Sembra inoltre che MSC contribuisca maggiormente alle riduzioni di capacità rispetto a Maersk.

Al contrario, i vettori della The Alliance, al pari dei carrier oggi non inseriti in alcuna alleanza, hanno contribuito maggiormente ad alimentare la sovraccapacità nel trade transpacifico.

“Ciò non significa necessariamente che i vettori della The Alliance, Maersk e i vettori non alleati siano tra i primi responsabili della riduzione diretta delle tariffe di trasporto” premette Alan Murphy, ceo di Sea Intelligence. “Significa soltanto che questo vettori sono maggiormente responsabili rispetto ad altri del problema del sovraffollamento dei collegamenti marittimi”.

Tags:
Torna su