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Un tema complesso

Cold Ironing, i dubbi di Assiterminal

di Redazione

Cold Ironing. Per Assiterminal l’unico dato certo è che sono stati erogati 700 mln di euro per realizzare le infrastrutture necessarie a garantire l’allaccio alla corrente delle navi in banchina. Su tutto il resto ci sono soltanto incertezze e dubbi.

“Da non addetti ai lavori, ci sorgono almeno alcune domande spontanee” scrive l’Associazione dei Terminalisti Italiani, premettendo che “a seconda delle potenze erogabili sia l’infrastruttura che il modello operativo cambiano, così come cambiano le imposizioni fiscali in base alla fonte di produzione dell’energia erogata.  “L’utente finale – la nave – può accedere al libero mercato?, quanto la scelta di un modello modello operativo o di infrastrutturazione può incidere sulla competitività di un porto e quanto il terminalista subisce o deve essere parte attiva di queste scelte? Chi sarà titolato ad attaccare la spina e quali saranno i requisiti per farlo?” si domanda l’Associazione.

Assiterminal solleva inoltre qualche preoccupazione sui tempi di realizzazione e sulle modalità di costruzione del modello di erogazione (compresa ovviamente la struttura dei costi): “Saranno lasciati a ciascuna ADSP o saranno oggetto di una pianificazione armonica sotto la regia di un unico soggetto?”  si chiede, sottolineando che la capacità di erogare il servizio di cold ironing sarà sempre di più un elemento competitivo al pari della accessibilità del terminal, al pari della sua capacità operativa di imbarcare e sbarcare merci o passeggeri.

Non solo: “è evidente che devono essere semplificate e incentivate procedure e misure funzionali alla transizione energetica per l’approvigionamento di energia pulita anche per le proprie utenze che servono ad alimentare gru, mezzi di movimentazione, parchi reefer, edifici e servizi. Non ne facciamo solo un tema di costo puro ma di sostenibilità dei nostri business all’interno dei tessuti urbani vicino ai quali operiamo”.

Assiterminal anticipa che affronterà il tema nel corso del Convegno organizzato dall’Associazione per il prossimo 18 Aprile e comunica di aver già avviato un confronto informale con l’armamento e con i colleghi delle altre associazioni terminalistiche: “Più approfondiamo più siamo consapevoli delle complessità del tema: vorremmo evitare una rincorsa come quella che stiamo continuando a fare sull’aumento dei canoni concessori”.

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