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Allarme dell'European Tugowners Association

Ambiente, sistema ETS a rischio elusione

di Redazione

L’estensione ai trasporti marittimi del sistema europeo di scambio di quote di emissioni nel trasporto (Emission trading scheme), istituito dalla Direttiva 2003/87/CE, e adottato dall’Unione europea, potrebbe non soltanto danneggiare i porti di trashipment europei, così come evidenziato da molti analisti e osservatori, ma cancellarli dalla faccia della terra.

In gioco non c’è soltanto la perdita di una quota più o meno rilevante di traffico di trasbordo a favore di porti come Tanger Med o Port Said ma l’esistenza stessa di scali portuali come quello di Gioia Tauro.

A lanciare l’allarme è l’European Tugowners Association (ETA). In una nota inviata alla Commissione, l’ETA ha invitato l’UE a rivedere completamente il sistema che a partire dal 2024 imporrà progressivamente alle compagnie di navigazione acquistare e trasferire permessi (“EUAs”) per ogni tonnellata di emissioni CO2eq rilasciata nell’atmosfera durante un anno solare.

Se è vero che partire dal 2027  i vettori dovranno pagare per il 100% delle emissioni GHG generate nelle tratte intra-EU e per il 50% delle emissioni GHG nelle tratte internazionali da o verso uno scalo europeo, è anche vero che i liner potrebbero valutare l’opportunità di sottrarsi completamente alla nuova normativa. In che modo? Riconfigurando completamente le rotte, utilizzando principalmente per per i propri viaggi commerciali i porti extra-europei e trasformandoli, nella sostanza, in nuovi porti di transhipment.

Per scongiurare il rischio del progressivo processo di delocalizzazione presso i porti del Nord Africa delle attività di trasbordo di contenitori precedentemente svolte negli scali europei, l’UE ha infatti introdotto la “regola delle 300 miglia”, che esclude dalla definizione di “porto di scalo”, rilevante per la determinazione della tratta ai fini del calcolo ETS, sia i porti che si trovino al di fuori dell’UE, ma a meno di 300 miglia nautiche da un porto europeo, sia i porti in cui la quota di trasbordo di container superi il 65% del traffico totale di container del porto.

L’ETA dichiara di sostenere pienamente l’inclusione nel sistema ETS di Tanger Med e Port Said, d’altra parte chiede all’UE di monitorare attentamente la situazione e di fermare sul nascere possibili elusioni della nuova normativa ambientale. Nella sostanza, grazie all’introduzione dell’ETS potrebbero nascere come funghi nuovi porti di transhipment, a danno di quelli esistenti.

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