“I costi di realizzazione della Darsena Europa sono sotto controllo”. Parola del commissario straordinario dell’opera, Luciano Guerrieri.
In una intervista rilasciata al giornalista de il Tirreno, Stefano Taglione, il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale ha rimarcato come l’investimento pubblico per realizzare l’espansione a mare del porto di Livorno sia di fatto passato dagli originari 450 agli attuali 530 milioni di euro, anche se l’esatta cifra e il cronoprogramma definitivo verranno resi noti una volta dato l’ok al progetto esecutivo, per approvare il quale manca soltanto il nulla osta da parte dell’Arpat del piano di monitoraggio chiesto dalla commissione VIA.
“Gran parte dell’aumento – ha però spiegato – è dovuto all’ampliamento della vasca di colmata, un intervento giustificato dalla necessità di ospitare tutto il materiale di dragaggio che nelle previsioni iniziali avremmo dovuto utilizzare per il ripascimento del litorale, soluzione che la successiva analisi dei fanghi ha ritenuto però impraticabile, a causa di una manifesta incompatibilità del materiale con questa funzione”.
Guerrieri è intervenuto su il Tirreno dopo la delibera del collegio di controllo della Corte dei Conti, che in merito allo stato di avanzamento dei lavori e all’aumento dei costi dei materiali ha raccomandato all’authority di porre in essere tutte le azioni necessarie per garantire la definizione di un cronoprogamma definitivo.
Preoccupazioni crescenti erano emerse in ordine all’aumento dei costi di posa da mare rilevabili dal prezziario aggiornato della Regione Toscana, ritenuto dallo stesso Guerrieri eccessivo e ascrivibile “a una non corretta valutazione dei prezzi die noli dei mezzi marittimi, probabilmente dovuti a una non esaustiva indagine di mercato”.
D’altronde, il quadro di riferimento normativo dello stesso appalto è quello legato al previgente codice degli appalti (dlgs 50/2016), cosa che pone diverse criticità con riferimento alla questione della revisione dei prezzi. L’obbligo di revisione non è disciplinato negli atti contrattuali dell’opera, risalenti al 2021 e il DL 50 del 2022 consente meccanismi di revisione dei prezzi sino a dicembre del 2025. Ne consegue che dal 2026 in poi, per tutta la durata dei lavori, non sarà possibile rivedere, almeno al momento attuale, i prezzi stabiliti in sede di contratto nel 2021, nonostante siano distanti dalle attuali condizioni di mercato.
Guerrieri ha comunque fatto presente di avere gli strumenti per fronteggiare la situazione. “In caso di necessità – ha detto – ricorreremo nel limite del 50% alle risorse appositamente accantonate per gli imprevisti nel quadro economico di ogni intervento, agli importi residuali delle somme a disposizione, e alle somme derivanti dai ribassi d’asta qualora non ne sia prevista una diversa destinazione”.
Inoltre, l’AdSP ha anche stipulato con la Banca Europea degli Investimenti e Cassa e Depositi e Prestiti due contratti per l’elargizione di rispettivamente 50 e 90 milioni di prestiti. Soldi che la struttura commissariale potrebbe decidere di usare, anche parzialmente, qualora ce ne fosse la necessità.
Intanto, nelle prossime settimane la struttura commissariale lavorerà alla predisposizione del bando di gara per individuare il privato e/o i privati che dovranno occuparsi di completare l’opera, realizzando i piazzali e le opere di urbanizzazione, e di gestire il terminal per un numero di anni ancora da definire. Il costo per il privato dovrebbe aggirarsi attorno ai 300 mln di euro.
“Il nostro fine – le parole di Guerrieri – è garantire la più ampia partecipazione degli operatori, come ha giustamente auspicato anche il prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi”.
Sulle tempistiche, l’obiettivo è quello di terminare la parte pubblica entro la fine del 2029.