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Riviste al ribasso le previsioni per il 2025

Dfds, la concorrenza con Grimaldi si fa sentire

di Redazione

Si fa sentire la concorrenza con Grimaldi sui collegamenti tra la Turchia e Italia; l’introduzione da parte della società armatoriale italiana di una nuova rotta traghetti per il trasporto merci tra Trieste e Ambarli ha dato il via ad una battaglia sui prezzi che alla lunga ha finito con l’incidere negativamente sui profitti della concorrente Dfds.

La compagnia danese ha accusato il colpo, presentando per il 2025 un ebit al ribasso rispetto alle previsioni originarie, da 134 mln ad una stima attualizzata attorno a una forbice compresa tra i 107 e i 134 mln di euro.

I risultati del secondo trimestre presentano infatti ricavi per un miliardo di euro, con una crescita del 3% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attribuibile però esclusivamente all’aumento del 18,2% dei ricavi generati dalle attività logistiche, quantificabili in quasi 500 mln di euro.

Non è un caso, invece, che i ricavi prodotti dalla flotta dei traghetti siano diminuiti del 6,9% su base annuale, attestandosi a 551 mln di euro, di cui 413 derivanti dal trasporto delle merci (-3,8%) e 130 mln prodotti dal trasporto passeggeri (-15,5%). Colpa, principalmente, della situazione di crisi in cui si trova la divisione Turchia ed Europa meridionale.

Guardando al secondo trimestre, l’EBIT è calato di quasi il 69%, a 21 mln di euro.

“Nel Mediterraneo abbiamo osservato dei progressi ma meno del previsto” ha dichiarato il ceo della società armatoriale, Thorben Karlsen, sottolineando come nel 2025 la flotta dei traghetti abbia trasportato rotabili per un totale pari a 10,6 milioni di metri lineari (-0,4%), di cui 1,4 mln di metri lineari nel Mediterraneo (+0,9%).

“I volumi sono rimasti in larga misura invariati, ma l’impatto delle iniziative tariffarie è stato inferiore alle aspettative” ha aggiunto, facendo osservare che sono state avviate delle azioni precise per migliorare l’efficacia del recupero dei rendimenti per il resto dell’anno.

“Il turnaround di Turchia ed Europa Meridionale ha registrato buoni progressi nel secondo trimestre del 2025 per quanto riguarda il ridimensionamento della rete, mentre volumi e margini sono rimasti al di sotto dell’obiettivo, in parte a causa delle dinamiche del mercato dei trasporti turco. Il raggiungimento dell’obiettivo di pareggio nel 2025 potrebbe quindi subire ritardi” conclude il vertice della società.

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