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I costi operativi della sostenibilità ambientale

ETS, i vettori cominciano ad aggiornare i surcharge

di Redazione

I global carrier stanno iniziando ad annunciare ufficialmente gli aggiornamenti degli Ets Surcharge che intendono applicare, rotta per rotta, dall’inizio del terzo trimestre del 2025.

Tra questi c’è HMM. La compagnia sud-corerana ha stimato importi compresi tra i 16 e i 56 euro a TEU per i container dry e tra i 24 e gli 84 euro per quelli reefer.

I surcharge per trasporti intra-Med sono stati fissati a quota 16 e 24 euro rispettivamente per i container dry e per quelli frigo. Dall’Asia al Mediterraneo saranno applicati sovrapprezzi di 51 e 77 euro, mentre tra il Far East e il Nord Europa le extra tariffe saranno di 30 e 45 euro. Dal Nord Europa e Mediterraneo al Nord e Sud America verranno applicate invece surcharge di 26 e 39 euro a TEU.

Anche ONE ha annunciato ufficialmente nei giorni scorsi i nuovi aggiornamenti trimestrali, stabilendo ad esempio per i traffici sulle rotte tra l’Asia e il Mediterraneo sovrapprezzi di 57 dollari a TEU per i carichi secchi e di 110 dollari a TEU per quelli refrigerati, mentre sulle rotte intra-europee questi ammonteranno a 51 dollari a TEU per i dry e a 98 dollari a TEU per i reefer.

Come noto, i nuovi aumenti tariffari sono stati introdotti dai carrier nel 2024, con l’entrata in vigore della tassazione delle emissioni. A partire dall’anno scorso, infatti, i big carrier sono obbligati ad acquistare e trasferire permessi (“EUAs”) per ogni tonnellata di emissioni CO2eq rilasciata nell’atmosfera durante un anno solare. Le quote presentate dalle imprese aumenteranno nell’arco di tre anni: se nel 2024 hanno dovuto pagare soltanto per il 40% delle emissioni GHG generate, nel 2025 la quota è passata al 70% delle emissioni verificate.

I surcharge sono stati introdotti in un clima di incertezza e quantificati secondo modalità di calcolo spesso approssimative e molto difformi da compagnia a compagnia.

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