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Report dell'AdSP dell'Alto Tirreno

Fronte del porto

di Redazione Port News

Quasi 2000 addetti, di cui 1644 a Livorno e 279 a Piombino. La forza lavoro del Sistema portuale dell’Alto Tirreno è stata fotografata dal Piano Organico Porto adottato dal Comitato di Gestione dell’Ente.

Nel solo scalo labronico, dove sono stati campionati 30 operatori sui 34 complessivi, risultano 745 impiegati in società terminaliste, 332 in imprese autorizzate allo svolgimento sia delle operazioni che dei servizi portuali, 298 in imprese autorizzate allo svolgimento dei soli servizi portuali, 75 in imprese autorizzate allo svolgimento delle sole operazioni portuali, 68 impiegati presso l’agenzia di lavoro portuale.

Dei 1644 addetti, 1390 hanno mansioni operative (84,5%), mentre 254 risultano essere impiegati nei reparti amministrativi (15,5%).

Nel triennio 2018-2020, la composizione degli addetti operativi (al netto degli impiegati nei depositi costieri) risulta nel complesso aver mantenuto i livelli dell’anno 2018, nonostante il periodo di crisi economica attualmente in essere.

L’organico complessivo dichiarato dalle imprese operanti in Piombino, rilevato alla data del 31 agosto 2020, risulta invece essere pari a 279 addetti totali, di cui 248 impiegati in società terminaliste, 28 in imprese autorizzate allo svolgimento sia delle operazioni che dei servizi portuali.

Dei 279 addetti 265 hanno mansioni operative, mentre solo 14 risultano essere impiegati in reparti amministrativi. A differenza di quanto avvenuto nel porto di Livorno, la variazione della composizione degli addetti operativi appare stabile tra il 2018 e 2019 ma ha subito un forte decremento nel corso del 2020,pari a 32 unità.

Confronto tra addetti operativi e traffici
Nello scalo labronico il confronto nel triennio 2018-2020 tra l’andamento registrato dagli addetti operativi e i traffici portuali (al netto delle rinfuse liquide) mostra come il decremento dell’organico portuale, determinato quest’anno dagli effetti negativi della pandemia, sia stato comunque nettamente inferiore rispetto alla contrazione registrata per i volumi di traffico: la contrazione degli addetti, pari al 3,39% nel periodo gennaio-settembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, va infatti raffrontata a una diminuzione dei traffici pari al 13,3%.

Nel porto di Piombino il confronto tra l’andamento registrato dagli addetti operativi del porto con i traffici portuali (al netto delle rinfuse liquide) nel periodo gennaio-agosto del 2020-2019 evidenzia un calo dell’organico portuale del 10,8%, mentre per i traffici portuali la contrazione è stata più che doppia, pari al -31,2%.

Ammortizzatori sociali
Nel report è inoltre analizzato il numero delle imprese che quest’anno sono state costrette a far ricorso agli ammortizzatori sociali. Solo 7 imprese non hanno fatto ricorso a alcuna misura di sostegno al reddito, mentre 15 hanno fatto ricorso alla CIG, una al Fondo di Integrazione Salariale (FIS) e un’altra ai contratti di solidarietà, mentre 4 di esse non hanno fornito nessuna risposta.

Del totale delle imprese che hanno risposto all’indagine è emerso che il totale delle persone coinvolte ammonta ad un totale di 985 unità. Oer il porto di Livorno ciò equivale a circa il 75% degli addetti tenuto conto che 4 imprese non hanno fornito una risposta.

Nel Porto di Piombino, delle 7 imprese autorizzate al momento dell’indagine, 4 di esse hanno fatto ricorso allo strumento della cassa integrazione e una di esse al Fondo integrazione salariale.
Due di esse non hanno fornito alcuna indicazioni in merito. Il numero dei lavoratori coinvolti ammonta a 165 unità.

Secondo il report, “l’emergenza sanitaria ha messo in luce la fragilità di un assetto dell’organizzazione del lavoro che negli ultimi anni aveva privilegiato, soprattutto per alcune categorie merceologiche, l’appalto di segmenti di ciclo delle operazioni portuali, incentivando le imprese appaltatrici ad operare assunzioni, anche a tempo determinato, che hanno poi reso necessario un massiccio ricorso alla cassa integrazione o al mancato rinnovo dei contratti”.

Scarica il Piano Organico Porto