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Annuncio dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale

Genova, deserta la gara per la diga

di Redazione Port News

La gara per la prima tranche di lavori (900 milioni su un miliardo e 300 milioni) per la nuova diga del porto di Genova è andata deserta.

Lo ha annunciato, in serata, l’Autorità di Sistema Portuale: «In considerazione della mancata presentazione di offerte da parte dei soggetti prequalificati entro i termini previsti dalla procedura di affidamento dell’appalto relativo alla realizzazione della nuova Diga foranea di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale intende proseguire sin da ora, nell’iter di affidamento con i soggetti interessati» si legge in una nota stampa.

L’AdSP sottolinea che a questo punto potrebbe valutare l’ipotesi di anticipare, già in corso di affidamento, anche l’eventualità, a parità di prestazioni funzionali ed economiche, di una rimodulazione del molo foraneo secondo le indicazioni contenute nella determinazione motivata n. 1/22 del Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e rimesse alla fase di progettazione definitiva.

In parallelo, L’Ente portuale starebbe valutando la possibilità di accedere, in via prioritaria, all’apposito Fondo Ministeriale, ovvero alle altre fonti di finanziamento proprie o dello Stato, per il reperimento delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria per l’incremento dei prezzi dei materiali.

è in corso di valutazione la possibilità di accedere, in via prioritaria, all’apposito Fondo Ministeriale ovvero ad altre fonti di finanziamento proprie o dello Stato, per il reperimento delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria per l’incremento dei prezzi dei materiali.

Intanto Ance Liguria va all’attacco. ““La rinuncia delle due cordate di imprese che avrebbero dovuto partecipare alla gara per realizzare la più grande opera pubblica degli ultimi trent’anni, per un valore di oltre un miliardo,  al di là dell’effetto devastante sulla credibilità anche internazionale di Genova e del suo porto, allunga ombre sulla fattibilità di gran parte delle opere inserite nel PNRR e sulla capacità dei soggetti pubblici di mettere a punto progetti tecnici credibili e affidabili” afferma Emanuele Ferraloro, Presidente di Ance Liguria.

“Non ci fa certo piacere aver lanciato per tempo tutti gli alert possibili, aver dovuto registrare le rituali e un po’ infastidite rassicurazioni dell’Autorità di sistema portuale, nonché le esultanze della politica per l’avvio della gara – prosegue Ferraloro –, ma il caso diga rischia di provocare un’onda d’urto devastante, con effetti drammatici sulla credibilità del sistema Italia”.

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