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Dal cluster marittimo-portuale una posizione unitaria sul tema

Una disciplina uniforme su cold ironing e Cerp

di Redazione

Sette Associazioni del cluster marittimo-portuale (Assarmatori, Assiterminal, Assocostieri, Assologistica, Assomarinas, Assoporti e Confitarma) hanno preso carta e penna e hanno inviato ai senatori della Repubblica italiana una proposta emendativa all’art.3 del Disegno di Legge n. 795, la legge per il mercato e la concorrenza, in esame al Senato.

Obiettivo della proposta è quello di disciplinare compiutamente gli aspetti afferenti il “cold ironing” assieme a quelli delle “comunità energetiche portuali” funzionali alla promozione di un unico, potenziale, sistema e processo, utile alla transizione energetica, efficientamento energetico, nonché abbattimento delle emissioni in atmosfera derivanti dalle attività portuali e marittime nei porti italiani.

Secondo le Associazioni una impostazione normativa uniforme su tutto il territorio nazionale eviterebbe differenziazione tra modelli potenzialmente distorsivi della concorrenza interna (tra porto e porto, ovvero sistemi di Autorità di Sistema Portuale) e favorirebbe maggiormente il dialogo pubblico – privato (concedente – concessionario) per la realizzazione di progetti efficaci, così come avviene in altri analoghi contesti europei.

“Siamo fermamente convinti che anche attraverso lo sviluppo di strumenti che agevolino i privati (che operano su demanio pubblico) a investire per favorire una propria autonomia energetica in collaborazione con il Pubblico (che gestisce il demanio) possa favorire la messa a sistema della maggiore produzione possibile di fonti energetiche da utilizzare sia per le diverse modalità di trasporto che per i benefici conseguenti sul territorio” scrivono le sette associazioni.

Tra le proposte inviate quella di prevedere che la Comunità Energetica Portuale possa essere costituita/partecipata da un ampio alveo di soggetti esercenti concessioni demaniali, nonché da soggetti produttori.

“Parlare della portualità significa parlare di economia reale, cioè di persone, di imprese, di occupazione, di investimenti, di attrezzature e così via. Per questo motivo è essenziale lavorare insieme per mantenere il ruolo sempre più protagonista che la portualità italiana si sta ricavando nello scenario globale assicurando che ci siano regole di mercato certe e uguali per tutti” si legge nella nota inviata dal cluster marittimo.

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