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Studio dell'International Council of Clean Transport

Ma quanto inquina Singapore?

di Redazione

Il porto di Singapore è corresponsabile dell’inquinamento ambientale prodotto in diverse aree della Terra. Lo sostiene l’International Council on Clean Transportation in un report in cui sottolinea come lo scalo portuale venda ogni anno 35 milioni di tonnellate di combustibili marini per il rifornimento delle grandi navi mercantili impiegate lungo le principali rotte di navigazione.

Nel 2019 tali vendite hanno indirettamente prodotto una significativa quantità di particolato (PM2.5). Il porto asiatico ha contribuito al 42% delle emissioni di PM2.5 prodotte globalmente dalle navi impiegate lungo le principali rotte del sud est asiatico.

Come si evince dalla mappa, le aree blu (quelle più inquinate) sono localizzate nel Mar Cinese Merdionale, nell’Oceano Indiano e in tutta l’Oceania. Tra le Regioni più colpite ci sono la Malesia (il 37% delle emissioni di particolato sono causate dal fuel bruciato dalle navi rifornitesi nel porto di Singapore), il Vietnam (30%) lo Sri Lanka (25%), l’Indonesia (23%), l’India (22%).

Singapore è inoltre responsabile in maniera significativa del tasso di inquinamento atmosferico prodotto dalle navi che bruciano il carburante venduto dal porto asiatico e impiegate nei viaggi transpacifici verso il Nord e Sud America. Mentre in Europa, dove sono disponibili altri hub specializzati nel bunkeraggio (come Rotterdam), lo scalo asiatico ha una responsabilità minoritaria.

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