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Maersk USA reintegra marittimo licenziato

di Redazione

L’unità americana di Maersk è stata condannata al reintegro di un ex dipendente che era stato licenziato per essersi formalmente lamentato con la Guardia Costiera Americana degli standard di sicurezza di una nave a bordo della quale aveva prestato servizio come primo ufficiale, la Safmarine Mafadi, ora Maersk Tennesse.

Il marinaio aveva stilato un elenco preciso di ciò che non funzionava a bordo della portacontainer: tra i problemi sollevati, il mancato funzionamento di un attrezzo usato per liberare le scialuppe di salvataggio, prese di coperta arrugginite, corrose e rotte, perdite d’acqua nel tunnel di tribordo e nel sistema di sentina. Il marinaio ha anche riferito che i membri dell’equipaggio possedevano e forse consumavano alcolici a bordo.

A detta di Maersk Line limited il licenziamento era stato motivato dal comportamento scorretto tenuto dal marinaio, colpevole di aver formalmente esternato le proprie preoccupazioni all’esterno senza prima avvisare la compagnia di navigazione.

A distanza di due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro, avvenuta a Marzo del 2021, la Occupational Safety and Health Administration (OSHA) degli Stati Uniti ha stabilito che Maersk ha violato la Federal Seaman’s Protection Act, la legge che concede ai marinai di navi registrate negli USA o di proprietà di cittadini statunitensi il diritto di segnalare criticità e problemi di qualsiasi tipo alla Guardia Costiera.

A detta dell’OSHA, insomma, il primo ufficiale non era tenuto a seguire alcuna politica aziendale che imponga ai dipendenti di riferire prima alla compagnia.

Per questo è stato disposto il reintegro del lavoratore. Non solo: Maersk Line con sede in Virginia dovrà inoltre risarcire il marittimo e pagare 457.759 dollari di salari arretrati e danni compensativi più altri 250.000 dollari per i danni morali patiti.

“La legge federale protegge il diritto di un marittimo di segnalare problemi di sicurezza alle agenzie di regolamentazione federali, un fatto che ogni datore di lavoro del settore marittimo e armatore deve sapere”, afferma l’amministratore regionale dell’OSHA Eric S. Harbin. “Il mancato riconoscimento di questi diritti può instillare una cultura dell’intimidazione che potrebbe portare a conseguenze disastrose o mortali. L’ordine sottolinea il nostro impegno a far rispettare i diritti degli informatori che proteggono i marittimi”.

Con sede a Norfolk, Virginia, Maersk Line Limited gestisce la più grande flotta di bandiera statunitense nel servizio commerciale e impiega circa 700 marinai statunitensi. La società è la più grande filiale di A.P. Moeller-Maersk.

L’OSHA applica le disposizioni sugli informatori del Seaman’s Protection Act e più di 20 altri statuti che proteggono i dipendenti che segnalano violazioni di varie leggi sulla sicurezza e salute sul posto di lavoro.