C’è molto fermento nel mondo associativo del cluster portuale per la situazione di impasse che si è venuta a creare sulla nomina dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuali.
Nei giorni scorsi, il presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Salvatore Deidda, ha fatto balenare l’ipotesi di un rinvio delle nomine addirittura a settembre/ottobre. Una scelta, secondo il Parlamentare, dettata dalla necessità di avere un quadro chiaro su tutte le candidature in gioco, a cominciare da quelle in cui si è aperto un vero e proprio braccio di ferro interno al centrodestra.
Le piazze più calde sono quelle di Palermo e Venezia: su entrambi i porti, i due partiti di riferimento della maggioranza, FDI e Lega, hanno idee diverse su chi debba guidarli: in Sicilia FDI e il governatore siciliano Renato Schifani vorrebbero il segretario generale Luca Lupi, mentre la Lega vorrebbe l’europarlamentare Annalisa Tardino.
A Venezia la contesa è tra il presidente dell’Interporto di Verona, Matteo Gasparato (che piace a FDI) e Alberto Rossi (avvocato e direttore di Assarmatori, molto stimato dal viceministro Rixi). Da definire anche i porti di Napoli e quelli di Cagliari.
Insomma, le partite aperte sono molte e la situazione comincia a preoccupare Alis, Ancip, Assiterminal, Assologistica, Confitarma, Federagenti e Uniport, che, nel pieno e massimo rispetto delle prerogative dei Gruppi Parlamentari e del Governo, sottolineano l’assoluta urgenza di addivenire, nel più breve tempo possibile, al perfezionamento degli atti di nomina dei nuovi presidenti delle Autorità di Sistema portuale.
“La portualità italiana necessita di Autorità di Sistema nella pienezza delle loro funzioni, in grado di portare a compimento le opere infrastrutturali in fase di realizzazione, di gestire le complessità di mercato e di relazioni di ciascun porto in un’ottica di sistema e di poter operare per quanto propria competenza con rinnovata capacità propulsiva e di raccordo” scrivono.