Focus

Sperimentazione sui terminal contenitori

Il porto di Livorno primo banco di prova italiano del 5G

di Paolo Pagano

Direttore del laboratorio CNIT / AdSP Mar Tirreno Settentrionale

Le tecnologie per le comunicazioni cellulari si evolvono nel tempo in risposta alle nuove esigenze della società in termini di connettività, velocità di navigazione e volumi di traffico. Dal primo cellulare TACS dei primi anni Novanta agli odierni smartphone, i dispositivi cellulari mobili hanno attraversato quattro generazioni di evoluzione tecnologica e accelerato la nostra velocità di navigazione da 2,4 Kbps a 100 Mbps (cioè di un fattore 40.000).

La nuova generazione di rete mobile – indicata comunemente con il termine 5G (acronimo di 5th Generation) – in realtà non esiste ancora. Occorrerà attendere il termine dei lavori delle commissioni tecniche di 3GPP (l’alleanza mondiale degli enti di standardizzazione nelle Tlc), attualmente impegnata a definire sia le frequenze di utilizzo sia le caratteristiche tecnologiche che dovranno essere rispettate dagli apparati di rete.

La rete 5G rappresenterà in ogni caso la risposta tecnologica mondiale alla crescita della domanda di traffico da parte degli apparati mobili, considerata la crescita della componente proveniente dalla sensoristica distribuita e connessa via wireless (la cosiddetta Internet of Things).

Ericsson, il più grande costruttore mondiale di apparati di rete mobile, prevede che entro il 2023 verranno “connessi alla rete” circa 20 miliardi di sensori che, uniti ai circa 10 miliardi di dispositivi personali (PC, smartphone, tablet), genereranno un traffico mensile superiore ai 100 EBytes (100 miliardi di miliardi di Bytes).

La cella telefonica sarà più piccola, con una capacità 1000 volte più grande e un numero di dispositivi connessi 100 volte più grande dell’attuale 4G con tecnologia LTE. Il tempo di risposta della rete mobile alle “telefonate” fra sensori sarà inferiore ad 1 ms contro i 70 ms offerti oggi dalla rete 4G. Grazie alla rete 5G una singola utenza telefonica potrà ad esempio scaricare in qualche decina di secondi un film in HD.

La rete non sarà offerta a tutti i profili di utenza con le stesse prestazioni. Sarà possibile dividerla a fette (slicing) con una garanzia effettiva sul traffico e sui tempi di risposta dimensionati specificamente per una utenza o per un gruppo di utenze (sensori, utenti privati, professionisti, apparati industriali critici).

Questa rivoluzione prossima ventura risponde dunque alle esigenze industriali più che a quelle dell’utente medio che naviga sulla Rete. Nel modello di Industria 4.0 gli impianti industriali (di fabbricazione, post-produzione e generazione di energia) fruiranno di servizi realizzati sulla nuova rete mobile.

Non farà ovviamente eccezione il sistema marittimo, per quanto riguarda le tecnologie a supporto sia della navigazione sia dei nuovi e più efficienti processi logistici. Proprio per questo l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale partecipa dal 2016 a 5G for Italy, il programma lanciato da Ericsson e TIM che ha selezionato lo scalo marittimo di Livorno quale primo testbed portuale italiano per la sperimentazione sulla nuova rete mobile.

Finanziando il progetto COREALIS sulla call The Port of the Future, la Commissione europea ha supportato questo processo di innovazione dello scalo marittimo labronico, coinvolto in questa iniziativa insieme ai porti di Anversa, Pireo, Hamina-Kotka e Valencia.

Così come già avviene nell’ambito delle comunicazioni veicolari, l’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale si propone così come modello per l’integrazione nei sistemi informativi portuali di tecnologie standard ICT. La sperimentazione 5G sui terminal contenitori di Livorno è già in corso e una prima fase di installazione e di test sul campo è prevista entro la fine dell’anno.

Gli scorsi 25 e 26 giugno si è tenuto a Stoccolma un seminario internazionale, ospitato dall’Autorità Svedese per le Poste e le Telecomunicazioniche ha visto la partecipazione di 113 rappresentanti di enti regolatori nelle telecomunicazioni provenienti da 31 Paesi (per l’Italia era presente una delegazione di AGCOM).

In quella sede ha riscosso un significativo apprezzamento la presentazione (sollecitata dalla stessa Ericsson) dell’agenda digitale dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale. A conferma del fatto che per le industrie coinvolte nella realizzazione del 5G il porto di Livorno – grazie alle sue infrastrutture digitali e a un’agenda di innovazione calibrata sulle tematiche più rilevanti della Digital Agenda for Europe – rappresenta ormai un asset di indubbio valore.

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