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Focus

Il ruolo strategico dei paesi del Sud-est asiatico

Le nuove frontiere del commercio

di Redazione

La crisi legata al COVID. L’escalation delle tensioni geopolitiche a Taiwan. Il ruolo ambiguo giocato da Pechino nel conflitto ucraino. Questi fattori non stanno soltanto ridisegnando il quadro delle relazioni geopolitiche mondiali ma anche quello delle relazioni commerciali marittime.

Nella nuova dinamica globale, che vede profilarsi una marcata polarizzazione tra Occidente e Cina, Europa e USA sono sempre di più intenzionate a diversificare le proprie catene di approvigionamento.

E da questo punto di vista, i paesi dell’ASEAN rappresentano un mercato cui guardare con progressivo interesse, anche nell’ottica di una possibile prospettiva di rafforzamento delle strategie di friend-shoring.

E’ quanto emerge dall’ultima analisi di Xeneta sull’andamento delle tariffe di trasporto nei contratti a lungo termine. La notizia è che nei rapporti commerciali con il Nord Europa le spedizioni via mare di merce proveniente dal Sud Est Asiatico sono oggi diventate per i big carrier più redditizie di quelle provenienti dal Far East.

A partire dal secondo trimestre dell’anno, infatti, trasportare un container da quaranta piedi dall’Estremo Oriente ad un porto del Northern Range costa mediamente ad uno shipper 710 dollari in meno. Si tratta dello spread più alto mai toccato da Gennaio dell’anno scorso.

Xeneta fa osservare come negli ultimi due anni gli importi medi per i contratti di trasporto container via mare di lungo periodo in entrambe le rotte abbiano continuato a viaggiare su livelli sostenuti, facendo osservare un andamento del tutto simile. Dopo il picco raggiunto a metà del 2022, i noli di lungo termine hanno iniziato a seguire l’andamento del mercato spot, calando in modo costante.

“La riduzione più significativa di prezzo per entrambe le rotte commerciali si è verificata a dicembre” ha osservato la società di analisi specializzata nelle spedizioni marittime: “Con la chiusura dell’anno, le spedizioni lungo il trade con il sud-est asiatico e lungo quello con l’estremo oriente hanno toccato rispettivamente i 6500 e i 6900 dollari”.

E a Gennaio del 2023 si sono registrati ulteriori cali in entrambe le rotte: “Gli importi medi hanno toccato i 3270 dollari a FEU nel commercio con il Sud Est Asiatico e i 2900 dollari in quello con l’Estremo Oriente” hanno sottolineato ancora gli osservatori.

Il dato più rilevante è che a partire da Marzo, i noli di lungo termine sulla rotta Sud-Est Asia-Nord Europa hanno fatto registrare un primo balzo all’insù. Un andamento, che secondo gli analisti, riflette il forte sviluppo degli scambi commerciali nella Regione.

I dati di Container Trade Statistics mostrano che i volumi dal sud-est asiatico al nord Europa sono diminuiti solo del 4,8% su base annua, mentre i volumi dell’Estremo Oriente sono diminuiti di oltre il 17%.

 

“Resta da vedere se questa tendenza continuerà nei prossimi mesi e se lo spread tra le negoziazioni aumenterà o si stabilizzerà”, ha aggiunto Xeneta, raccomandando ai caricatori di monitorare attentamente l’andamento dei mercati lungo le due rotte, specie se stanno prendendo in considerazione la possibilità di scegliere partner commerciali alternativi (alla Cina) per le loro catene di approvigionamento.

Nel frattempo, gli sforzi che i big carrier stanno compiendo in questi mesi per provare a ridurre la capacità di stiva offerta e controbilanciare così sul lato dell’offerta il calo della domanda stanno cominciando a dare i primi risultati.

Giovedì scorso, Drewry ha fatto notare come i noli spot del mercato del trasporto marittimo di container siano mediamente diminuiti di appena lo 0,1% sulla settimana precedente, a 1709 dollari per container da 40 piedi.

Le rate sui trade Shanghai – Genova, Los Angeles-Shanghai e Rotterdam-New York  hanno mantenuto gli stessi livelli della settimana precedente, mentre quelle tra Shanghai-New York sono addirittura aumentate del 2%, a 2552 dollari per FEU.

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