Interviste

Colloquio con Raffaella Paita

Riformare per non affondare

di Marco Casale

«Il Paese è rimasto bloccato per troppo tempo nella realizzazione delle opere più importanti a causa della stratificazione dell’attuale normativa e del diffondersi di una sottocultura che ha fatto dell’assistenzialismo, del reddito di cittadinanza e del mito della decrescita felice i propri capisaldi. Ora possiamo voltare pagina e cominciare a guardare al futuro con maggiore fiducia».

La neo presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Raffaella Paita, parte da qui per descrivere il momento positivo che sta vivendo l’Italia dei porti e dei trasporti. Se da una parte è vero che nel nostro Paese «la consapevolezza dell’importanza del ruolo giocato dalla portualità e dalla logistica nell’economia nazionale non è mai venuta meno» è altrettanto evidente che la crisi economica scatenata dalla pandemia di coronavirus ha provocato nel Paese quella che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha definito una reazione positiva insperata.

«Il Decreto Rilancio, il Dl Semplificazione, e le misure a sostegno dell’armamento introdotte con il recente provvedimento di agosto hanno dato un nuovo impulso al sistema Paese» afferma la deputata, che rivendica il contributo politico dato da Italia Viva con il Piano Shock presentato pubblicamente il 20 febbraio scorso: «Alcune, purtroppo non tutte, delle misure urgenti e necessarie da noi proposte per garantire lo snellimento procedurale e la velocizzazione delle opere pubbliche hanno di fatto trovato uno sbocco operativo nel Dl Semplificazione. Le iniziative sulla velocizzazione delle gare d’appalto contenute nell’art.2 e la nomina dei commissari straordinari per le opere ritenute di rilevanza strategica all’art. 9 traggono ispirazione anche dal dibattito che abbiamo contribuito a creare attorno all’esigenza di un concreto sblocco dei cantieri».

I commissari straordinari «saranno responsabili di tutto il processo sul modello del Commissario di Genova e dell’Expo» aggiunge la parlamentare, che sottolinea peraltro di aver fatto parte del gruppo di lavoro incaricato di redigere assieme alla ministra De Micheli l’elenco delle 50 opere prioritarie da “commissariare”. «Ricordo che tra queste c’è anche la Darsena Europa, sulla cui importanza si registra oggi un vasto e unanime riconoscimento. Adesso dobbiamo lavorare per velocizzare le procedure relative alla sua realizzazione».

Quella del commissariamento sarà sicuramente una carta importante da giocare: «Come è accaduto per Genova, se semplifichi le procedure e se conferisci al un commissario poteri reali ancorché soggetti a tutti i controlli necessari, le cose si fanno prima e meglio». Ma il commissario non necessariamente deve essere una persona diversa dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale: «Nella mia visione delle cose, i due ruoli dovrebbero coincidere: in Italia abbiamo tanti presidenti capaci e competenti che sono sicura sapranno affrontare le sfide con coraggio e dedizione».

E a proposito di sfide da affrontare nell’immediato, gli stanziamenti che arriveranno dall’Europa come risposta alla dalla pandemia apriranno sicuramente nuove importanti opportunità per lo sviluppo del territorio ma saranno anche un banco di prova importante: «Il nostro obiettivo, adesso, è quello di individuare i reali interventi infrastrutturali prioritari ai fini delle sviluppo delle Reti Ten-T. La Pontremolese è sicuramente una delle opere su cui dovremo puntare in vista del piano da presentare a Bruxelles entro il prossimo 15 ottobre: si tratta di una infrastruttura strategica che lega il destino di tre Regioni, Liguria, Emilia Romagna e Toscana, agganciandole all’Europa».

La presidente della Commissione Trasporti dedica un’ultima riflessione al caos delle autostrade in Liguria: «La vicenda – dice – presenta dei profili di criticità: la manutenzione della rete autostradale rimane prioritaria ma non può e non deve paralizzare l’economia di una Regione che dal punto di vista turistico ha subito un duplice contraccolpo sia a causa del Covid-19 che del blocco delle autostrade».

Per la Paita la verità è che «al progressivo e costante aumento delle tariffe autostradali non ha corriposto un’adeguata attenzione per le attività di manutenzione. Occorre, quindi, non solo rivedere i piani tariffari, come per altro sta facendo l’Art, ma potenziare il MIT e le sue funzioni di controllo. Dobbiamo ripartire con un rinnovato slancio per rendere il nostro Paese finalmente sicuro e moderno».

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