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Analisi di DNV

Sistema ETS, un salasso da 10mld per i vettori

di Redazione

L’’estensione dell’Emission Trading Scheme al trasporto marittimo potrebbe arrivare a costare all’armamento mondiale 10 miliardi di euro all’anno a partire dal 2026.

I numeri sono stati forniti da DNV Maritime nel suo ultimo report e danno un’idea del costo generale che gli armatori dovranno sostenere a causa della graduale introduzione della direttiva che a partire dal 2024 obbligherà armatori e noleggiatori con stazza superiore alle 400 tonnellate ad acquistare e trasferire permessi di CO2 per ogni tonnellata di gas serra rilasciata.

La restituzione delle quote da parte dei vettori marittimi sarà gradualmente aumentata rispetto alle emissioni verificate: si passerà dal 40% delle emissioni verificate dichiarate per il 2024 al 70% delle emissioni verificate comunicate per il 2025 e al 100% delle emissioni verificate comunicate dal 2026 in poi.

“Con ogni probabilità questo costo verrà trasferito al sistema e finirà a carico del consumatore” afferma il ceo di Vespucci Maritime, Lars Jensen.

“Nell’UE vivono 450 milioni di persone. Ciò equivale a 22 EUR per persona all’anno” aggiunge, sottolineando come una parte di questo importo sia in realtà destinata alle esportazioni e quindi pagata dai consumatori al di fuori dell’UE: “quindi il costo sarà distribuito anche su più di 450 milioni di persone, arrivando ad un totale inferiore alle 20 euro procapite. Si tratta di circa 5 centesimi al giorno”.

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