La decisione di Pechino di sospendere l’acquisto della soia dagli USA a seguito dell’annuncio da parte di Trump della nuova raffica di dazi su mobili da cucina e bagno, su camion e prodotti farmaceutici, potrebbe avere come effetto quello di azzerare tra ottobre e novembre il traffico di questo legume lungo le rotte che collegano il Far East al continente nordamericano.
Drewry sottolinea come tra ottobre e novembre si spostino solitamente dagli Stati Uniti alla Cina 12 milioni di tonnellate di soia. Un volume quantificabile in termini di tonnellate-miglia in 120 miliardi di ton/miles.
Si tratta del 12% della domanda globale di trasporto a bordo delle panamax, le bulk carrier su cui viene caricato circa il 95% dei carichi di soia complessivamente diretti verso l’Asia.
La sospensione di questo traffico potrebbe portare con se la cancellazione di 180-190 viaggi panamax durante i due mesi presi in esame.
Se ottobre e novembre seguissero lo stesso andamento di settembre, senza spedizioni, le tariffe di trasporto Panamax potrebbero pertanto subire una notevole pressione al ribasso.
La Cina acquista in genere tra i 25 e i 30 milioni di tonnellate di soia statunitense all’anno. “Sebbene gli Stati Uniti possano tentare di dirottare le proprie esportazioni verso altre destinazioni, sarà difficile sostituire la portata e la consistenza della domanda cinese” spiegano gli analisti di Drewry,
Allo stesso modo, la Cina avrà difficoltà a trovare fornitori alternativi in grado di soddisfare completamente il suo fabbisogno.
“Alla fine, è probabile che entrambe le parti riprendano gli scambi commerciali, ma se la situazione di stallo si protraesse anche soltanto per un paio di mesi, l’occupazione nel settore Panamax potrebbe subire un duro colpo durante la finestra di picco delle spedizioni” aggiunge la consultancy firm britannica.