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Trade transpacifico a corto di capacità

di Redazione

Se nelle ultime quattro settimane, a causa dell’introduzione dei dazi, le compagnie di navigazione hanno cercato di ridurre la capacità transpacifica per far fronte al calo delle prenotazioni, oggi la situazione appare essere cambiata.

La sospensione temporanea di 90 giorni delle tariffe reciproche tra Stati Uniti e Cina dovrebbe infatti spingere i carrier a riaumentare la capacità per far fronte a un previsto aumento delle prenotazioni, poiché far arrivare le merci negli Stati Uniti prima della nuova scadenza del 14 agosto richiede che queste vengano spedite entro e non oltre la metà di luglio.

I dati forniti da Sea Intelligence non mostrano però, almeno per il momento, alcuna significativa variazione di capacità lungo i trade che collegano il Far East con le due sponde del continente americano.

Prendendo in esame l’intervallo di tempo tra il 12 maggio  e il 21 luglio, e confrontandolo con lo stesso periodo dell’anno scorso, la società di consulenza fa osservare come nei servizi di collegamento tra l’Asia e la costa occidentale statunitense la capacità comincerà ad aumentare in modo significativo soltanto a partire da metà luglio, mentre nei collegamenti con l’altra sponda verrà iniettata in modo massiccio nuova capacità a partire dalla fine di giugno. Troppo tardi, in entrambi i casi, per far fronte alla possibile nuova ondata di prenotazioni dalla Cina.

Secondo Sea Int. la mancata iniezione di capacità aggiuntiva in questi trade potrebbe portare a un forte aumento delle tariffe spot.

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