Con l’intensificarsi del conflitto tra gli Houthi, Israele e gli Stati Uniti, sono andati aumentando in modo esponenziale anche i rischi per le navi che attraccano nei porti yemeniti.
Ieri la Maritime Trade Operations del Regno Unito (UKMTO) ha avvertito che “l’intensa attività cinetica nell’area del Mar Rosso da metà marzo 2025, e in particolare i recenti attacchi contro obiettivi nelle vicinanze del porto di Al Hudaydah nella notte tra il 5 e il 6 maggio 2025, suggeriscono una minaccia continua di danni collaterali a navi di terze parti”.
Secondo l’UKMTO, le navi entro 1000 metri dalla costa e/o dagli impianti portuali potrebbero essere a maggior rischio di danni collaterali, in caso di tentativo di attracco. L’Agenzia marittima consiglia a tutte le navi di prestare la massima cautela nelle vicinanze di porti che sono già stati sottoposti ad attacchi e di valutare attentamente se il rischio di navigazione/operazioni in corso in quelle aree rimanga ragionevole.
Nella giornata di lunedì una serie di incursioni aeree, sferrate da Israele in coordinamento con gli Stati Uniti, ha preso di mira il porto yemenita di Hodeida. Il bilancio delle vittime sarebbe di almeno 2 morti e una quarantina di feriti. L’attacco fa seguito a quello sferrato poco meno di un mese prima dagli USA contro il porto di Ras Issa, con un bilancio di 80 vittime.
Nel frattempo, sarebbero emerse notizie secondo cui gli Houthi starebbero impedendo alle navi di lasciare le loro acque sotto la minaccia di violenze.