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I benefici dell'integrazione verticale

I caricatori benedicono i big carrier

di Redazione Port News

I caricatori benedicono le compagnie di navigazione e la loro volontà di entrare nella loro logistica terrestre. “I vettori stanno acquisendo case di spedizione, terminal operator e, ora, anche aerei e compagnie aeree. Per noi è un fatto positivo” ha dichiarato il vice presidente dell’European Shippers’ Council, Denis Chourment, al Simposio Regionale della International Air Cargo Association (Tiaca), tenutosi ad Amstrerdam la scorsa settimana.

Secondo la ricostruzione fornita dal periodico specializzato, The Loadstar, il rappresentante dell’Associazione europea dei caricatori ha sostenuto come i processi di integrazione verticale portati avanti dai big carrier siano una manna dal cielo in un periodo contrassegnato da incertezza e da rischi di natura geopolitica. Un periodo in cui gli shipper devono affrontare un numero crescente di problemi, anche di natura trasportistica. La recrudescenza dei casi di Covid, in Cina ma non solo, e le incertezze determinate dal conflitto tra la Russia e l’Ucraina, starebbero spingendo sempre di più i caricatori e gli spedizionieri a ricorrere al trasporto aereo per inviare la merce a destinazione.

“I vettori possono trovare la rotta migliore per la nostra merce e individuare, internamente, le modalità di trasporto più convenienti, senza costringerci a doverci rivolgere a soggetti terzi” ha aggiunto Chourment.

“La copertura del rischio sugli asset è interessante per noi perché si tratta di un servizio end-to-end. Fino a quando non sarà un abuso di posizione dominante, ne approfitteremo”.

Il messaggio è chiaro: compagnie come Maersk e CMA CGM vengono considerati dei veri e propri integratori di servizi, e stanno definendo nuove coordinate nel business del trasporto merceologico.

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