Si è concluso nei giorni scorsi il lavoro di riforma della legge 84/94 affidato dal ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini, al suo vice, Edoardo Rixi. La nuova legge portuale è in attesa della bollinatura da parte della Ragioneria di Stato ma il testo è già stato pubblicato in anticipo dalla testata giornalistica shipmag.
Tra le principali novità quella riguardante la costituzione di una super authority che ai sensi del novellato art. 5 ter della proposta di legge si occuperà dello sviluppo della rete italiana della portualità.
Si chiamerà Porti d’Italia e sarà una società per azioni che verrà costituita con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La società si occuperà in particolare dello svolgimento dei servizi di interesse pubblico generale connessi alla realizzazione di investimenti strategici di rilevanza internazionale e nazionale in opere infrastrutturali e in interventi di manutenzione straordinaria.
Nello svolgimento di questi compiti, che le verranno attribuiti tramite il rilascio una concessione della durata di 99 anni, Porti di Italia spa provvederà ad integrare i porti nelle rete TEN-T; provvederà inoltre a progettare e realizzare, sia direttamente che in appalto o concessione, interventi di costruzione di opere infrastrutturali e a stipulare convenzioni con le AdSP, vigilando sull’esecuzione dei lavori. La società si occuperà infine di realizzare studi e ricerche e di curare le strategie di marketing e di promozione della Rete italiana della portualità.
Il ministero delle Finanze è autorizzato a partecipare al capitale sociale e a rafforzare la dotazione patrimoniale della società con un apporto di 500 mln di euro, da sottoscrivere e versare in più fasi.
Il Consiglio di amministrazione di Porti di Italia spa sarà composto da cinque membri, di cui due designati dal Ministero dell’Economia, due designati dal Ministero delle Infrastrutture e uno designato dalla Presidenza del Consiglio.