© Gage Skidmore (CC BY-SA 2.0)
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Nuova svolta sul fronte della guerra commerciale

Trade war, il tribunale federale blocca i dazi

di Redazione

Nuova svolta sul fronte della guerra commerciale. I giudici della Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti hanno stabilito ieri con una sentenza che in base a una legge sulle emergenze economiche (L’interntional Emergency Economic Power Act del 1977) il Presidente degli Stati Uniti non ha il potere di imporre unilateralmente le tariffe doganali sulle importazioni.

In sostanza, la Corte ritiene che tale legge non permetta al presidente di bypassare il Congresso, cui compete l’autorità sulle politiche commerciali. Inoltre, il deficit commerciale, usato come scusa da Trump per annunciare i dazi nel liberation day, non costituirebbe, secondo il Tribunale federale, un straordinaria minaccia alla nazione.

Per questi motivi, i giudici hanno emesso un’ingiunzione permanente in relazione alle tariffe reciproche e hanno ordinato all’amministrazione di attuarla entro i prossimi dieci giorni.

Allo stato attuale, Trump non avrebbe insomma più il potere di usare l’arma dei dazi per imporre la propria volontà sull’economia mondiale. L’unica arma che gli rimarrebbe a disposizione, perché consentita dalla sezione 122 del trade Act del 1984, è quella di lanciare tasse sulle importazioni del 15% per 150 giorni sui paesi con cui gli USA hanno un deficit commerciale.

“In termini pratici, ciò aggiunge un nuovo livello di incertezza al mix per gli importatori statunitensi” afferma in un post il ceo di Vespucci Maritime, Lars Jensen. “Non solo devono fare i conti con i rischi legati alla modifica delle tariffe. Ora ci si chiede anche se le tariffe annunciate siano attuabili o meno, e questo solleva anche la questione se le tariffe pagate nelle ultime settimane possano essere recuperate. Se le tariffe vengono infine (dopo i ricorsi) riscontrate come illegali, gli shipper avrebbero buone ragioni per riavere indietro quanto pagato sino ad oggi” conclude.

Non è chiaro come la decisione dei giudici andrà ad influenzare i negoziati avviati nelle ultime settimane con l’UE e la Cina.

Alimentando le speranze di una risoluzione del conflitto sugli interscambi commerciali, Trump aveva deciso nei giorni scorsi di mettere in stand by i dazi reciproci per 90 giorni nei confronti della Cina. Mentre ad aprile era stata annunciata la sospensione temporanea delle tariffe punitive verso tutti gli altri paesi.

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