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Il futuro del porto

Brindisi, passo in avanti sul PRP

di Redazione Port News

Passo in avanti verso la redazione del Piano Regolatore Portuale del porto di Brindisi. In una nota, l’Autorità di Sistema del Mar Adriatico Meridionale fa sapere che la Sogesid – società “in house” dei Ministeri della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili – ha completato la squadra di supporto che dovrà accompagnare la port authority nella composizione dello strumento pianificatorio necessario per ridefinire l’assetto generale dello scalo brindisino, comprese le opere di grande infrastrutturazione.

Venti figure professionali tra ingegneri, architetti, biologi e paesaggistici, coordinati dalla Sogesid, sono state scelte attraverso tre gare ad evidenza pubblica portate a termine dalla Società: la prima per il supporto tecnico specialistico sugli aspetti trasportistici e idraulici marittimi, una seconda dedicata al supporto sugli aspetti di pianificazione portuale, marittimi e strutturali, la terza per individuare i professionisti in ambito di Valutazione ambientale strategica (VAS).

Entrano a far parte dei gruppi di lavoro esperti in infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime e portuali, di idraulica marittima e modellistica numerica, di trasporti via mare e via terra, di logistica nei porti. Al lavoro anche specialisti in valutazioni ambientali, dragaggi, energia, protezione del territorio, così come biologi marini, paesaggisti, disegnatori ed esperti G.I.S. (“Sistema Informatico Geografico”).

“Abbiamo formato una squadra di assoluta eccellenza per disegnare e  pianificare il  porto del  futuro” commenta il  presidente di AdSP Ugo Patroni Griffi, “Con  il  prezioso  supporto di Sogesid abbiamo costituito un gruppo in grado di dare concretezza alla nostra visione  di sviluppo e di crescita dello scalo portuale di Brindisi e di affrontare adeguatamente una materia complessa e  multidisciplinare. Dobbiamo procedere speditamente. Il principale strumento strategico e di programmazione delle attività  di un porto, infatti,  non può essere  fermo al  1975, ma deve essere al passo con i tempi”.

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