Con oggi sono trascorsi esattamente due anni dal dirottamento della Galaxy Leader, la nave di proprietà di una compagnia israeliana e battente bandiera delle Bahamas, assalita il 19 novembre del 2023 dalle milizie yemenite Houthi mentre si trovava nel golfo di Aden, il tratto dell’oceano Indiano tra lo Yemen e la Somalia.
La nave mercantile è diventata uno dei primi simboli della campagna degli Houthi contro la navigazione commerciale nel Mar Rosso, che da allora ha fatto registrare 97 attacchi, quattro dei quali hanno portato all’affondamento delle navi assalite, e che in un caso ha evitato di pochissimo il disastro ambientale, con la Sounion, petroliera battente bandiera greca attaccata dagli Houthi il 21 agosto del 2024 e in fiamme per settimane nel Mar Rosso prima di essere recuperata dai rimorchiatori sotto la supervisione della missione navale Eunavfor Aspides.
Della tragedia della Galaxy leader, i lettori ricorderanno soprattutto l’odissea dei 25 marittimi a bordo, rilasciati e trasferiti in Oman dopo aver trascorso 430 giorni di prigionia. Il rilascio degli ostaggi, avvenuto il 23 gennaio scorso, fu una delle conseguenze positive del clima di distensione favorito dall’avvio della tregua a Gaza.