Una cabina di regia per coordinare tutti gli Enti che devono rilasciare i permessi ed impedire il blocco del mezzo quando è già partito. La chiede l’Associazione Nazionale Autotrasportatori Professionali (Trasportounito), esprimendo preoccupazione per una situazione che a Genova ritiene stia diventando insostenibile non soltanto per le aziende di autotrasporto ma anche per chi cura le spedizioni e per i terminal portuali.
“Spesso accade – denuncia Salvatore De Caro, Presidente di Trasportounito Genova – che il via libera alla ditta del trasporto sia comunicato sul filo di lana; poi, quando il mezzo sta per mettersi in moto per sfruttare le finestre di transito imposte dalle autostrade (dalle 23.30 alle 4 del mattino) improvvisamente si materializza sul percorso un cantiere autostradale che non consente il passaggio ancorché autorizzato con tanto di misure pre-comunicate”.
Questi blocchi nel servizio di trasporto, blocchi quasi mai comunicati per tempo, si traducono in costi di fermo del mezzo, scorte programmate, gru prenotate e imbarchi persi con costi esorbitanti e totale perdita di affidabilità delle imprese non in grado di mantenere gli impegni. Con il conseguente ingombro anche delle aree di servizio, paralizzate dalla sosta di carichi eccezionali.
“Senza una svolta – sottolinea De Caro – il settore sta collassando e in assenza di una cabina di regia unica che coordini i vari Enti, e alla quale debbano essere comunicati e preventivamente programmati i cantieri che bloccano la rete, i danni anche per l’industria potrebbero rivelarsi disastrosi”.
Il rischio paventato dall’Associazione è quello del totale azzeramento di una delle filiere più importanti delle spedizioni da e per il porto di Genova, quella del materiale impiantistico di tutto ciò che non può essere contenuto entro la sagoma di un normale autoarticolato. Ovviamente a diretto vantaggio dei porti del Nord Europa che già oggi stanno approfittando di un dirottamento forzoso di questo tipo di carichi ad alto valore aggiunto.